VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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lunedì 10 dicembre 2012

Vorrei essere preso per mano da Te

Giunsero a Betsàida, dove gli condussero
un cieco pregandolo di toccarlo.
Allora preso il cieco per mano,
lo condusse fuori del villaggio e,
dopo avergli messo della saliva sugli occhi,
gli impose le mani e gli chiese:
Vedi qualcosa?
Quegli, alzando gli occhi, disse:
Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi che camminano>.
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli
ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa.
E lo rimandò a casa dicendo:
. (Marco 8,22-28).
Non gli ha regalato un bel cane lupo, addestrato,
con un pelo liscio e striato, affettuoso, intelligente,
che lo conduce dove vuole, lo difende,
gli fa intuire il pericolo, lo segue con fedeltà;
non gli ha regalato un bel bastone bianco,
che lo segnala a tutti i passanti, così che lo schivano
o lo aiutano ad attraversare la strada;
nemmeno gli ha fatto una campagna di sensibilizzazione
per far costruire percorsi segnaletici sui marciapiedi
o alfabeto braille sui tasti degli ascensori.
Lui è un cieco, piuttosto rassegnato,
non sbraita, non maledice nessuno, non importuna,
nemmeno sta sulla strada a stendere il
cappello e a impietosire i passanti.
Si sente forse sfortunato, sicuramente demotivato.
E te credo!
Ma ha degli amici che non lo mollano e
che lo hanno portato affettuosamente da Gesù.
Tu Gesù che sei la luce, che ci hai aperto gli occhi
con le tue parole, che ci hai disciolto le nebbie della
vita, che ci trascini fuori da tutte le nostre idiozie,
tocca questo nostro amico, fa quello che sai fare solo Tu,
ridagli la gioia dei colori, la possibilità di leggere il sorriso
dei bimbi e di guardarci negli occhi.
E Lui, Gesù, lo prende per mano.
Non ha guardato se è un amico o un conoscente,
non gli ha fatto i raggi X.   No!
Lo ha semplicemente preso per mano.
La sua mano si stringe alla mano del cieco,
stabilisce con lui un contatto tenerissimo.
Non vi è mai capitato di essere in un momento di
depressione, quei momenti che ti fanno vedere tutto
nero e, vorresti sentire la mano di una persona amica,
che stringe la tua per infonderti coraggio?
Io si tante volte amici.
In quel momento capisci quanto sia importante un’amicizia.
Il cieco non lo vede, non immagina chi sia,
ma sente la mano di Gesù nella sua.
È la mano che benedice, che accarezza,
che tocca il lebbroso e lo guarisce,
che impone ai malati e ai peccatori e li scioglie.
È la mano piccola del bambino che stringe
quella poderosa del padre, il bambino ne va fiero,
sente crescerli la forza, regge il confronto
con tutti i suoi amici.
Però purtroppo, ai nostri giorni tanti bambini,
non lo possono fare.
Valle a capire certe persone!
È la mano dell’innamorato che stringe la mano
dell’innamorata; passano sentimenti tenui, dubbi,
certezze, domande di sincerità,
attesa d’amore, solidarietà, apprensione e gioia.
È la mano, magari stanca per l’età, che stringe quella
dello sposo o sposa, nei loro ultimi momenti di tenerezza.
Non è la mano che ti stringe alla gola o che ti trascina
nel baratro, è la mano dell’amico che se necessario,
muore con te, ma non ti lascia.
È la mano della mamma di Benedetta Bianchi Porro,
una ragazza che alla fine della vita potrà
comunicare col mondo solo attraverso il palmo della
mano e un alfabeto morse inventato per capirsi tra di loro.
Quei colloqui tra le mani, hanno permesso di far
giungere a noi, lettere bellissime sulla felicità.
È la dolce intimità di Gesù per la penosa solitudine
di un uomo, assetato di amore e di salvezza.
È la mano di Dio che solleva l’umanità dal peccato,
è ancora una volta il tocco del Creatore,
all’inizio della vita dell’uomo.
È una mano che toglie dal torpore, che infonde coraggio,
che ispira vita e forza.
È la mano di Gesù che presto sarà bucata dai chiodi,
perché Lui può avere solo mani bucate per il bene di tutti.
Gesù prendimi per mano, perché io ho bisogno di sentire il
calore della tua amicizia, di provare la dolcezza della
Tua intimità, ho bisogno di un amore fisico,
creato dalla tua stretta, dalla tua calda effettività.
Ho bisogno di essere preso per mano,
perché mi vado a infoiare in percorsi sbagliati;
la mia solitudine è continuare a guardarmi addosso,
incapace di dono e di accoglienza.
Prendimi per mano, per tirarmi fuori dagli
automatismi della noia, dai cammini di perdizione
dietro mete allettanti, ma devastanti.
Prendimi per mano, che facciamo una catena anche
per i miei amici e ti veniamo dietro nel tuo mondo di pace
e di serenità, di amore e di perdono.
Signore, Ti chiedo solo di prendimi per mano con amore.
Ora che stiamo aspettando il Natale,
pensiamo quanto sarebbe bello fare una catena umana,
tutti assieme, mano nella mano, nel segno dell’amore,
sicuramente la Sacra Famiglia di Nazareth,
(Gesù Giuseppe e Maria), completeranno quella
catena prendendoci per mano con amore. 
Buona attesa Fausto.

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