VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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domenica 9 dicembre 2012

Maria e il male

“A queste parole Ella rimase turbata e si
domandava che senso avesse un tale saluto.
L’Angelo le disse: “Non temere, Maria,
perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla
luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo;                                                           
il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo
padre e regnerà  per sempre sulla casa di Giacobbe
e il suo regno non avrà fine”.
Allora Maria disse all’Angelo: “Come è possibile?
Non conosco uomo”.
Le rispose l’Angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di Te,                                                             
su Te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo.
Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio”. (Luca 1,29-35).
Tutti conosciamo la spiegazione biblica del male,                                                            
del dolore, della morte che è nel mondo; sappiamo che la causa del male
che si è instaurato nella nostra natura umana risale a un peccato originale,                                                     
a una frattura, a una specie di scelta fondamentale dell’uomo,                            
che si è direttamente staccato da Dio scegliendo la strada di se stesso.
Ma Dio non ha abbandonato l’uomo.
Nella sua misericordia, ha guardato la miseria a cui l’uomo                                                                         
era destinato e gli ha lasciato la speranza;                                                                                          
la speranza della salvezza, che sarebbe venuta da una donna.
Questa speranza entra nella storia dell’umanità proprio                                   
all’inizio del mondo.
Quando Adamo ha peccato e si nasconde,
Dio lo cerca: “Adamo, dove sei?”.
Questo Dio, che sempre ricerca l’uomo, si mette sulle tracce di Adamo
perché non vuole che l’uomo dovendosi allontanare, dovendo fare
l’esperienza del rifiuto di Dio, dovendo imparare che generare è soffrire,                                                                  
che lavorare è sudare, che camminare sulle strade significa insanguinarsi                                                    
fra le pietre e le spine, non vuole che l’uomo esca dal Paradiso terrestre                                                     
senza un dono, un dono immenso.
Nella sua misericordia, Dio regala all’umanità peccatrice
“Maria, l’Immacolata”:
“Porrò inimicizia fra te e la donna, dice al serpente, fra il tuo seme
e il seme di Lei;  Essa ti schiaccerà la testa.
Ed è l’irreversibile vittoria del bene sul male.
Ognuno di noi conserva nel proprio segreto qualche debolezza personale.
In fondo a quell’abisso, dove noi nascondiamo il nostro                                    
“Io”, nel fondo della nostra miseria, dei nostri limiti,                                                          
là si comincia a capire Maria, l’unica creatura libera dal peccato originale,                                                           
esente da ogni macchia, più pura del cristallo, luminosa fin nel profondo.
Tutti, come poveri peccatori, ci presenteremo a Dio.
Ma in questa immensa processione di peccatori,                                                       
alla testa di essa, c’è Lei; per ridare a questa nostra umanità peccatrice
il conforto della speranza, la garanzia della riabilitazione dal peccato.
La porta del Cielo è Lei, Lei senza colpa.
È chiaro; che in Maria il peccato non vive,                                                   
perché c’è in Lei la morte del peccato, c’è Cristo.
Tutta la ragione dell’Immacolata Concezione di Maria è nella
sua divina maternità; è questa divina maternità che forma
la dignità più alta di Maria,                      
perché esige che Maria abbia una santità senza misure,                                 
elevata sopra a tutti, gli Angeli e i Santi, come si addice alla Madre
di Colui che è la Santità stessa.
Mistero dolce e profondo; Maria avanza innanzi alla triste schiera dei
figli di Adamo, immacolata e radiosa: “Come una rosa tra le spine,                                                                                    
così brilla la mia diletta in mezzo ai figli di Adamo”.
Il Regno dei Cieli sulla terra inizia con l’Ave Maria di Gabriele.
Il suo termine non sarà che un’Ave trionfante
alla Madre della salvezza.
Seguiamo sempre Maria, ascoltiamola quando Lei ci richiama
attraverso i suoi messaggi con amore materno.
 Ella ci porterà ad incontrare il suo Figlio,
Gesù Cristo, anche in questo Santo Natale.
 

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