Uno sfogo disperato.
Amici, non so se succede solo a me o se
sono
io che non capisco niente.
Spero sinceramente di riuscire a capire
veramente qual è la verità.
Ritorno a casa dal pellegrinaggio a
Medjugorje,
tutto contento e carico come un orologio
di
quelli che si caricano a molla, perché ho
conosciuto
ancora una volta tante persone simpatiche,
abbiamo
condiviso una bella esperienza, le nostre
preoccupazioni,
le nostre sofferenze, le disperazioni, le
paure e le
speranze, abbiamo pregato insieme, pianto
assieme,
ma ci siamo anche abbracciati in un
momento di gioia,
è stato bellissimo e ringrazio tutti i
miei compagni
di viaggio per questo.
Ritorno a casa, e trovo le mie tristi
realtà, mia moglie
ancora all’ospedale, devo farmi da
mangiare correre
a sostenere mia moglie come è giusto, ma
si sopravvive,
ci mancherebbe sono appena ritornato con
tanta forza
interiore che mi aiuterà senz’altro.
Dedico il Sabato a sistemare le mie cose,
il pomeriggio
ho voluto dedicarlo completamente a mia
moglie, era
giusto dopo cinque giorni che non la
vedevo, gli ho
raccontato la mia avventura, poi gli ho
detto quello che
la Madonna mi ha fatto sentire nel cuore
mentre pregavo
perché possa guarire in fretta, mi ha
promesso che ti farò
da mamma e sarà tutti i giorni qui con te
all’ospedale,
si è messa a piangere dalla gioia, un
bellissimo ed intenso
momento di tenerezza, anch’io ero felice
nel vedere sul
suo viso dopo tanto tempo un piccolo
sorriso, sono
ritornato a casa con il cuore gonfio di
gioia nel vederla
più serena.
Arrivato a casa mentre mi preparavo la
cena, arriva una
telefonata, una persona mi chiede come è
andato il viaggio
cosa è successo, cosa ho visto e dopo la
mia risposta lui mi
dice; potevi anche rimanere a casa, perché
se non hai visto
niente, a Medjugorje ci sei andato per
niente, volevo
rispondergli in malo modo, ma non è la
mia indole,
è riuscito però a spegnere il mio sorriso
e la mia gioia,
se n’è andata la volontà di mangiare e mi
sono messo
a piangere disperato solo come un cane.
Ho dovuto far passare qualche ora per
riprendermi,
poi quando con l’aiuto della preghiera mi
sono messo
tranquillo, ho cominciato a pensare a
tante cose, mi
sono anche chiesto se ho imbrogliato ed
illuso quegli
amici che ho accompagnato nel
pellegrinaggio, ma non
arrivava la risposta, allora ho
cominciato a leggere i brani
del Vangelo di ieri e di oggi e, piano
piano sono arrivate
le risposte che mi hanno aiutato a
mettere un po di
ordine nel mio cuore.
Ora vi posso dire il perché di questo
trambusto; quella
persona che aveva telefonato mi aveva
chiesto se
avevamo visto il miracolo del sole che
gira, e gli ho
detto di no, se avevamo visto, sentito e
toccato qualche
veggente, gli ho risposto di no, e per
questo mi ha detto
che potevo anche rimanere a casa.
La risposta l’ho avuta questa notte verso
le quattro,
ormai era mattino, nel vangelo il Signore
chiede a
Pietro: “Voi chi dite che io sia!”, ecco
la risposta
di Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio
di Dio!”.
Grazie Pietro, sei grande, tu si che sei
un amico,
stavo cercando una risposta, e tu me l’hai
suggerita.
Poi non contento vado a leggere il
Vangelo del Lunedì
e, trovo scritto; guardatevi da farisei,
falsi e ciechi,
ecco la verità con la risposta alla mia
domanda.
Noi a Medjugorje non ci siamo andati a
guardare
il sole ubriaco che continua a girare,
non ci siamo
andati per essere toccati dai veggenti,
cosa serve,
sono persone come noi che si sono messi a
disposizione di Dio, niente di più.
Io a Medjugorje ci sono andato perché dovevo
incontrare qualcuno che a sua volta
doveva presentarmi
una persona, solo per quello.
Ci sono riuscito, Maria mi ha
accompagnato in Chiesa,
nel confessionale, su per i monti nella preghiera
e nella
fatica e solo li mi ha presentato suo
Figlio Gesù che
aveva bisogno di parlarmi, ecco cosa sono
andato a
fare a Medjugorje, dovevo parlare
sinceramente con
il Signore e ci sono riuscito, grande
Maria,
ti ringrazio perché mi sono sentito
ancora tuo figlio.
Dedicato a Maria da Fausto.
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