La gente ha fame della Parola del Signore.
Perciò, rimbocchiamoci le maniche.
Chi
ha trovato il tesoro nascosto nel campo, ora crede.
Ha
lasciato tutto per seguire questo folle Rabbì di Nazareth
che
svela il volto di un Dio che ama i passerotti, che è più di
un
innamoramento, che semina la Parola e non
si
spaventa della zizzania.
Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci insegna
Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci insegna
a
Matteo, e a noi, qualcosa di ancora più grande: questo
splendido
Dio ha bisogno di noi, vuole che siamo noi a renderlo
presente
là dove la fame di felicità e di senso diventano insostenibili.
Mettersi da parte
Gesù ha sentito dell’arresto del Battista: si rende conto che
Gesù ha sentito dell’arresto del Battista: si rende conto che
la
situazione si fa tesa; parlare di pace e di conversione è diventato
pericoloso,
come in questi fragili giorni di follia e di terrore.
Gesù
vuole farsi da parte, abbassare i toni, sparire ma, quando
arriva
in Galilea, scopre che la folla lo ha preceduto.
Non manifesta stizza, né preoccupazione: mette da parte
Non manifesta stizza, né preoccupazione: mette da parte
il
buon senso e la prudenza e si occupa della folla che
è
come un gregge senza pastore.
Abitudine
inquietante, questa di Gesù, anche durante l’ultima
cena,
di fronte agli apostoli litigiosi, e ancora sulla croce, Gesù
si
metterà da parte per donare la sua parola e la sua vita.
La fame, dunque. Fame di cibo, di giustizia, di senso, di pace.
Gesù conosce la fame, la nostra fame la vede, Dio non è sbadato,
La fame, dunque. Fame di cibo, di giustizia, di senso, di pace.
Gesù conosce la fame, la nostra fame la vede, Dio non è sbadato,
e
chiede ai dodici di aiutarlo, di trovare una soluzione.
Panico, amici.
Panico, amici.
Ma
Dio non ci serve proprio a risolvere i problemi?
Cos’è
questa storia, che ce ne facciamo di un
Dio
che ci chiede di aiutarlo?
La Chiesa (quella vera)
Cos’è la Chiesa? Una holding del sacro?
Cos’è la Chiesa? Una holding del sacro?
Un
vecchio baraccone che custodisce antichi riti?
Una
centrale del potere che tenta di salvarsi dal
naufragio
della modernità?
L’esperienza di Chiesa che vive Matteo diversa, racchiusa in
L’esperienza di Chiesa che vive Matteo diversa, racchiusa in
quel
gesto ingenuo e potente dell’offrire la propria merenda
al
Signore perché con essa sfami l’umanità.
L’umanità ha fame, amici.
Fame che Dio sazia, non noi, che Lui vede, non noi, che
L’umanità ha fame, amici.
Fame che Dio sazia, non noi, che Lui vede, non noi, che
commuove
Dio e – speriamo – un poco anche noi discepoli.
Il
mosaico di luce che il Maestro vuole disegnare ha bisogno
anche
di noi, a Dio (burlone!) piace di coinvolgere i suoi
discepoli
nel suo sogno di pace, e Dio chiede, al solito.
Date
loro voi stessi da mangiare.
Signore, noi crediamo in te e ti preghiamo e ti veneriamo,
Signore, noi crediamo in te e ti preghiamo e ti veneriamo,
appunto
per non dover far nulla!
Noi vogliamo sempre credere in te, Dio di ogni Potenza, proprio
Noi vogliamo sempre credere in te, Dio di ogni Potenza, proprio
perché
tu ci tolga dai guai e sbrogli le nostre matasse!
Non
è forse l’idea di Dio che preferiamo?
Un
Dio che vede la sofferenza e – come un sovrano
illuminato
– ascolta la preghiera dei suoi servi e li esaudisce?
Gesù, invece, chiede collaborazione, coinvolge.
Quando nella nostra preghiera chiediamo: `Signore ferma
Gesù, invece, chiede collaborazione, coinvolge.
Quando nella nostra preghiera chiediamo: `Signore ferma
le
guerre!`, Dio ci risponde: `Tu per primo diventa costruttore
di
pace`; quando lo invochiamo dicendo: `Aiuta quella persona
malata`,
Dio ci dice: `Tu diventa mia consolazione per lei`.
Dal poco alla sazietà
Non siamo capaci, non abbiamo i mezzi, non abbiamo sufficiente
Non siamo capaci, non abbiamo i mezzi, non abbiamo sufficiente
fede,
abbiamo troppa zizzania nel cuore.
Ogni
scusa è buona per aggirare la richiesta.
Gesù
insiste: a lui serve ciò che sono, anche se ciò che sono è poco.
La sproporzione è voluta: pochi pani e pesci per una folla sterminata;
La sproporzione è voluta: pochi pani e pesci per una folla sterminata;
è
una situazione che produce disagio, sconforto, la stessa sensazione
che
proviamo noi quando cerchiamo di annunciare la Parola,
di
porre gesti di solidarietà, di bene.
Incontro
tanti amici nei pellegrinaggi, parliamo delle belle esperienze
in
quei luoghi di pace e serenità del bel modo di vivere che aveva Gesù.
Poi
si ritorna a casa e sentiranno e vivranno il contrario:
violenza,
egoismo, opportunismo.
Vivo come uomo di pace e i miei colleghi d’ufficio ne
Vivo come uomo di pace e i miei colleghi d’ufficio ne
approfittano
e mi fregano.
Dono il mio tempo al Vangelo, e la gente pensa che io
Dono il mio tempo al Vangelo, e la gente pensa che io
sia
una specie di funzionario di Dio.
Occorre arrendersi?
No: il nostro è gesto fecondo se accompagna l’opera di Dio,
Occorre arrendersi?
No: il nostro è gesto fecondo se accompagna l’opera di Dio,
è
segno profetico che imita l’ampio gesto del seminatore,
è
icona di speranza che imita la pazienza verso la zizzania
del
padrone del campo.
Adulti: noi e Dio.
Animo, discepoli, coraggio amici!
Ci siamo saziati del cibo della Parola, del vino e del latte
Animo, discepoli, coraggio amici!
Ci siamo saziati del cibo della Parola, del vino e del latte
gratuito
del Padre, come profetizzato da Isaia, e sappiamo che
nessuna
difficoltà ci può separare dall’amore di Cristo.
Siamo chiamati a donare quel poco che abbiamo, a condividere
Siamo chiamati a donare quel poco che abbiamo, a condividere
con
inattesa incoscienza tutto ciò che siamo, per somigliare
almeno
un poco a questo Dio che riempie i cuori.
Un Dio adulto che ci crede e ci rende capaci di
Un Dio adulto che ci crede e ci rende capaci di
cambiare
il volto della Storia.
Questa è la Chiesa, quella del cuore di Dio, non quella delle
Questa è la Chiesa, quella del cuore di Dio, non quella delle
nostre
elucubrazioni: l’insieme di coloro che hanno conosciuto
l’immensa
tenerezza di Dio e che mettono a disposizione ciò che sono,
ciò
che fanno, perché Dio sazi l’umanità stanca.
Santa
Domenica, affamati di Dio, Fausto.
Nessun commento:
Posta un commento