Il Papa: “Perchè cercate
tra
i morti Colui che è vivo ?”.
Questa settimana è la settimana della gioia: celebriamo la
Risurrezione di
Gesù.
È una gioia vera, profonda, basata sulla certezza che Cristo
risorto ormai
non muore più, ma è vivo e operante nella Chiesa
e nel mondo.
Tale certezza
abita nel cuore dei credenti da quel mattino
di Pasqua, quando le donne
andarono al sepolcro di Gesù
e gli angeli dissero loro: «Perché cercate tra i
morti
colui che è vivo?» (Lc 24,5).
Lo ha detto questa mattina Papa
Francesco, in Piazza san Pietro,
nel
dare inizio alla catechesi del mercoledì, rivolgendosi ad oltre
60mila
pellegrini e ad un folto gruppo di disabili che ha salutato
personalmente
nell’Aula Paolo VI.
“Perché cercate tra i morti colui
che è vivo?”
Queste parole–ha ricordato il Papa-sono come una pietra miliare
nella
storia; ma anche una “pietra d’inciampo”, se non ci apriamo
alla Buona Notizia,
se pensiamo che dia meno fastidio un Gesù morto
che un Gesù vivo! Invece quante
volte, nel nostro cammino quotidiano,
abbiamo bisogno di sentirci dire: “Perché
stai cercando
tra i morti colui che è vivo?”…
Ne abbiamo bisogno quando ci chiudiamo in una qualsiasi
forma di egoismo o
di auto-compiacimento; quando ci lasciamo
sedurre dai poteri terreni e dalle
cose di questo mondo,
dimenticando Dio e il prossimo; quando poniamo le nostre
speranze in vanità mondane, nel denaro, nel successo.
Allora la Parola di
Dio ci dice: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”.
Perché stai
cercando lì?
Quella cosa non ti può dare vita! Sì, forse ti darà un’allegria di
un minuto,
di un giorno, di una settimana, di un mese… e poi?
“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”.
Questa frase – ha detto il
Papa-deve entrare nel cuore e dobbiamo
ai presenti :La ripetiamo insieme tre volte? Facciamo lo sforzo?
Tutti: “Perché
cercate tra i morti colui che è vivo?”
[ripete con la folla]
Oggi–ha poi
proseguito-quando torniamo a casa, diciamola
dal cuore, in silenzio, e
facciamoci questa domanda: perché
io nella vita cerco tra i morti colui che è
vivo? Ci farà bene.
Non è facile essere aperti a Gesù.
Non è
scontato accettare la vita del Risorto e la sua presenza
in mezzo a noi. Il
Vangelo ci fa vedere diverse reazioni…
Tommaso pone una condizione alla fede,
chiede di toccare l’evidenza,
le piaghe; Maria Maddalena piange, lo vede ma non
lo riconosce,
si rende conto che è Gesù soltanto quando Lui la chiama per nome;
i discepoli di Emmaus, depressi e con sentimenti di sconfitta,
giungono
all’incontro con Gesù lasciandosi accompagnare da
quel misterioso viandante.
Ciascuno per cammini diversi! Cercavano tra i morti colui che è vivo
e fu lo
stesso Signore a correggere la rotta.
Ed io che faccio? Quale rotta seguo per
incontrare il Cristo vivo?
Lui sarà sempre vicino a noi per correggere la rotta
se noi abbiamo sbagliato.
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo?» (Lc 24,5).
Questa
domanda ci fa superare la tentazione di guardare indietro,
a ciò che è stato
ieri, e ci spinge in avanti verso il futuro…
Oggi–ha detto Papa Francesco-viene rivolto anche a noi
questo
interrogativo.
Tu, perché cerchi tra i morti colui che è vivo, tu che ti chiudi
in
te stesso dopo un fallimento e tu che non hai più la forza di pregare?
Perché cerchi tra i morti colui che è vivo, tu che ti senti solo,
abbandonato
dagli amici e forse anche da Dio?
Perché cerchi tra i morti colui che è vivo tu
che hai perso la
speranza e tu che ti senti imprigionato dai tuoi peccati?
Perché cerchi tra i morti colui che è vivo tu che aspiri alla bellezza,
alla
perfezione spirituale, alla giustizia, alla pace?
Abbiamo bisogno di sentirci ripetere e
di ricordarci a vicenda l’ammonimento
dell’angelo!
Questo ammonimento, «Perché
cercate tra i morti colui che è vivo»-ha
detto il Papa avviandosi alla
conclusione-ci aiuta ad uscire dai nostri
spazi di tristezza e ci apre agli
orizzonti della gioia e della speranza.
Quella speranza che rimuove le pietre
dai sepolcri e incoraggia ad
annunciare la Buona Novella, capace di generare
vita nuova per gli altri.
Ripetiamo questa frase dell’angelo per averla nel cuore e nella
memoria e
poi ognuno risponda in silenzio: “Perché cercate tra
i morti colui che è vivo?”
Ripetiamola! [ripete con la folla] Guardate fratelli e sorelle,
Lui è vivo, è
con noi! Non andiamo da tanti sepolcri che oggi
ti promettono qualcosa, bellezza,
e poi non ti danno niente!
Lui è vivo! Non cerchiamo fra i morti colui che è
vivo!
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