VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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martedì 16 settembre 2014

Morte e Risurrezione

Giovinetto, dico a te, alzati.
Signore ti prego lasciami almeno soffrire in pace,
non hai rispetto della mia disperazione; non
illudermi, ne ho già prese anche troppe illusioni,
non me ne serve un’altra, ti prego, lasciami
piangere il mio dolore ti prego, grazie.
Ei giovinetto, guarda che dico proprio a te,
alzati, lascia il dolore a tua madre che non
vuol credere nel mio amore.
Siamo tutti stranieri rispetto a Dio, siamo
tutti cittadini, grazie a Dio.
I confini li creiamo noi, ci spartiamo le nazioni
come bottino di guerra, mettiamo sui piatti della
bilancia i rapporti di forza della politica e
dell’economia per acquisire potere, gettiamo fumo
negli occhi per nascondere le scomode verità
(sapete che i tre uomini più ricchi d’America possiede
più del prodotto interno lordo della somma dei
sei paesi più poveri del mondo?),
creiamo un clima di diffidenza verso il diverso,
lo straniero, scordando che tutti siamo stranieri
e che la terra è di Dio e di nessun altro.
La Parola, ancora, ci aiuta a riflettere sullo straniero,
con la straziante scena del funerale del figlio unico
della vedova di Nain.
Quì, la vedova vede il proprio figlio ammalarsi e morire.
Disperata, straziata dal dolore, vede le sue opere
di bene svanire nel nulla; l’uomo giusto
non viene risparmiato dal dolore…|
Ma il figlio della vedova rivive e lei è incredula;
ma non può essere, uno straniero che neanche conosco
mi ha aiutata, di più, mi ha ridato mio figlio.
È forte Gesù!
Straniero o no, credente o no, l’uomo sperimenta che
il dolore accomuna tutti, azzera le differenze,
avvicina all’essenziale.
Ci ricordassimo del dolore, quando ci sbraniamo in
ufficio, sul lavoro, nelle comunità e nelle parrocchie!
Facessimo memoria della sofferenza che tutti ci
accomuna e che tutti colpisce, quando siamo travolti
da delirio di onnipotenza!
Siamo tutti mendicanti di senso, bisognosi di una
carezza, di un abbraccio sincero.
Tutti cercatori, tutti accomunati dalla stessa
incontenibile necessità di felicità.
Ma, davanti al tragico mistero della morte le differenze
si annullano e tutto torna chiaro.
Se la morte e il dolore ci accomunano, la speranza
e la fede ci rendono membri di una nuova famiglia,
ci fanno portatori di una nuova logica.
Gesù ci svela il volto di un Dio che non ci evita il dolore,
ma che lo porta con sé, lo assume e lo redime.
Dio non ha voluto darci una risposta al dolore, ma
lo ha condiviso e redento, riempiendolo di luce.
No, non abbiamo facili soluzioni né scorciatoie.
Ai discepoli il dolore non viene evitato.
La Parola, oggi, ci indica il percorso della condivisione
del dolore, del portare insieme il peso della ricerca
come percorso di superamento del dolore,
come fece Maria, come lo possiamo fare anche noi,
aiutandoci e sostenendoci a vicenda.
Non scordiamoci quando siamo nel dolore,
che Gesù è venuto a condividerlo, a conoscere cosa
vuol dire soffrire, perciò anche il Signore sa quanto
si sta male nella sofferenza.
Perciò, sofferenti nel corpo e nell’anima come lo
sono sempre io, non disperiamoci,
Dio è con noi, soffre con noi.

(Messo il 16 Settembre 2014) 

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