girando qua e là; Egli si trova sempre molto
vicino a noi. Si trova nelle creature
che ci circondano, ed è proprio qui dove
prima di
tutto lo dobbiamo cercare.
Contempliamolo dentro di noi, dato che il nostro
cuore
può arrivare ad essere un tabernacolo vivente.
Se lo invitiamo a rimanere con la certezza che Egli
porrà la
sua dimora nel nostro povero e miserabile cuore,
allora vivremo sotto il suo sguardo e il suo
influsso,
lo adoreremo ed insieme a Lui lavoreremo per la
santificazione nostra e del nostro prossimo.
Poniamo sul nostro cuore il sigillo della santa
perseveranza
e così Gesù rimarrà in noi, come chicco di grano
che germina,
cresce e porta abbondanti frutti.
Con questa persuasione, la presenza dell'Ospite
divino
ci porterà ad evitare con cura il peccato per non
offenderlo.
Quanta fiducia ci può infondere il pensiero che di
qualunque
genere siano le prove che dobbiamo sopportare,
tentazioni,
debolezze, fatiche, possiamo essere certi della
vittoria finale,
perché aiutati da Lui che è onnipotente e al quale
nulla può resistere!
La conoscenza di Dio induce direttamente ad amarlo,
perché
Egli è infinitamente degno di essere amato; la
conoscenza di
noi stessi genera la netta persuasione della
necessità che
abbiamo di Dio per migliorare le buone qualità che
ci ha
donato e per correggere le nostre debolezze e
miserie.
Dobbiamo anche esaminare il nostro carattere: è un
elemento
determinante nel cammino della santità e riveste un
ruolo di
notevole importanza nel nostro contatto con il
prossimo.
Un buon carattere, infatti, che sa adattarsi a
quello altrui
è utilissimo per progredire nella perfezione e per
aiutare gli altri;
viceversa un cattivo carattere costituisce sempre
uno dei
maggiori ostacoli per fare il bene agli altri e a
se stessi.
Madre Speranza
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