VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



Per informazioni e contatti scrivere a:

FAUSTOBERTILLA@GMAIL.COM



CELL. 349/1009626

martedì 26 febbraio 2013






Messaggio della Madonna dato 

a Marija il 25 Febbraio 2013

"Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera.Il peccato vi attira
verso le cose terrene ma io sono venuta per guidarvi verso la
santità e verso le cose di Dio ma voi lottate e sprecate le vostre
energie nella lotta tra il bene e il male che sono dentro di voi.
Perciò figlioli, pregate, pregate, pregate affinché la preghiera
diventi gioia per voi e la vostra vita diventerà un semplice
cammino verso Dio.
 Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

domenica 24 febbraio 2013

Dio; sorgente dell'Amore fraterno



Il comandamento di amare il prossimo non è identico 
a quello che ci chiede di amare il nostro Dio, 
perché Dio dobbiamo amarlo in se stesso e per se stesso, 
mentre il prossimo non in sé e per sé, ma in Dio e per Dio. 
Gli è però simile in quanto l'uno non si concepisce senza l'altro 
ed entrambi si riferiscono a Dio, il primo indirettamente, 
il secondo direttamente. 
Questo comandamento è molto giusto perché dobbiamo 
vivere amandoci sulla terra come vivremo uniti in cielo. 
È anche interessato, figlie mie, perché Dio, 
come a noi comanda di amare gli altri, 
così a ciascuno degli altri comanda di amare noi; 
mettendolo in pratica siamo sicure che ci ameremo tutti.
La carità, l'amore al nostro prossimo, figlie mie, 
è particolarmente importante; infatti è il 
secondo comandamento, dopo quello di amare 
il nostro Dio, al quale si riconduce tutta la legge divina.
È volontà divina che amiamo il nostro prossimo 
in Dio e per Dio, come Dio ha amato noi. 
Siamo obbligate ad amare i nostri fratelli perché 
questo amore va inseparabilmente unito a quello di Dio; 
di più, Egli considera per sé l'amore dato al prossimo. 
Madre Speranza


Cari amici, vogliamo approfondire il fenomeno Medjugorje?
Credo che questo grande fenomeno sia semplicemente un
invito alla pace e quando ripensiamo ai suoi 32 anni
di vita scopriamo qualcosa di insospettato.
Fin dai suoi primi inizi, Medjugorje ha avuto tanti nemici
grandi e potenti.
Il gruppo di giovani che si sono qualificati come veggenti
stavano portando, almeno a quanto sembrava all'epoca,
la polizia, i sacerdoti e se stessi ver­so una situazione senza via d'uscita.
Ma, dopo le prime dure reazioni, il problema cominciò a risolversi da solo,
ed oggi il fenomeno si è trasformato in una potente chiamata,
di por­tata mondiale, con i suoi tanti, tanti seguaci.
Maria non è l'unica in questo mondo a invitare alla pace.
Il suo invito non si pone in contrasto con quello degli altri,
ma ne è probabilmente il completamento e il perfezionamento.
Allora, non sarebbe certo un miracolo se sempre più individui
e movi­menti si unissero a questo fenomeno, un movimento per la pace.
In base alle mie personali esperienze condivise con i pellegrini,
posso confermare che molti di quelli che giungono qui, vengono da
esperienze di distruzione, che hanno stravolto la loro stessa vita.
Qui cercano una profonda guarigione,
una guarigione che viene conces­sa a molti.
Questo invito alla pace è anzitutto un invito a guarire nell'intimo,
e poi a risanare i rapporti all'interno della famiglia,
della Chiesa e del mondo inte­ro.
Questa pace riguarda inoltre il rapporto che l'uomo intrattiene
con la natura, Dio ha affidato la natura all'uomo e l'uomo dovrebbe
cooperare con essa non distruggerla.
Ma l'uomo, distrugge i suoi rapporti con la natura, che, a loro volta,
minacciano di distruggere com­pletamente l'uomo stesso e tutta la natura.
SONO VENUTA QUI COME REGINA DELLA PACE E DESIDERO
ARRICCHIRVI CON LA MIA PACE MATERNA.
Nei suoi messaggi, Maria ha menzionato la pace tante,
tantissime volte e in diversi modi.
Anche se meno spesso, ci ricorda poi che Lei è la Regina della Pace.
È quindi Lei che desidera condurre l'umanità fuori dalla via del­la
distruzione e dentro il cammino della pace.
Per questo è madre e maestra.
Se concepiamo tutta la nostra educazione in termini di cammino
verso dei rapporti pacifici con noi stessi, con il nostro prossi­mo,
con la natura e anche con Dio, Maria è per noi una madre e una
mae­stra di pace e la nostra guida verso la pace.
Seguiamo il suo esempio, Lei è stata una docile creatura nelle
mani sapienti di Dio, anche se non è stata costretta nelle sue scelte,
perciò se saremo capaci di imitarla troveremo
molteplici benefici nel nostro cammino e sicuramente
un cammino di pace, serenità e gioia.
Buon cammino con la Mamma Celeste da Fausto.

venerdì 22 febbraio 2013

Il Buon Gesù vive in noi come un intimo amico


Dobbiamo essere persuasi che il buon Gesù
vive in noi come un intimo amico.
Sapendo che da soli non possiamo coltivare
la vita soprannaturale e progredire costantemente
nella perfezione, Dio opera accanto a noi come il
più potente collaboratore, supplendo di continuo
alla nostra impotenza e aiutandoci mediante la grazia.
Se veramente vogliamo combattere le nostre 
passioni e vincere le tentazioni, ricorriamo a Lui 
che ci attende per darcene la forza.
Se al momento di fare il bene al nostro prossimo 
ci sentiamo portati all'avvilimento e alla tristezza, invochiamo il buon Gesù:
Egli si unirà più fortemente a noi per sostenerci ed assicurare la
nostra perseveranza. Lavorerà insieme a noi fino
a portare a compimento l'opera della nostra santificazione,
che Egli stesso perfezionerà.
Dobbiamo perseverare nello stato di vita che abbiamo abbracciato,
pregare e pensare con frequenza a queste verità:
il buon Gesù non si accontentò di meritare per noi, ma volle essere
anche il modello vivente della nostra vita soprannaturale.
Ed ecco il modello che dobbiamo seguire: Egli per trenta anni
condusse la vita più nascosta e ordinaria, dando l'esempio più
perfetto di obbedienza e sacrificio.
Lavorava e pregava l'eterno Padre insegnandoci così che,
se vogliamo, possiamo santificarci in mezzo
alle occupazioni più comuni.
Visse anche la vita pubblica ed esercitò l'apostolato evangelizzando
il popolo; soffrì la stanchezza, la sete, la fame e le fatiche;
sperimentò l'amicizia di alcuni e l'ingratitudine di altri,
trionfi e persecuzioni; passò, cioè, per le vicende di ogni
uomo che ha relazioni con gli amici e con la gente.
Non diciamo che, essendo Dio, soffriva meno.
Dato che era Dio e uomo nello stesso tempo, dotato di una
squisita sensibilità sentiva più intensamente di noi le
ingratitudini degli uomini da Lui redenti.
Continuamente si vedono anime che si consacrano
totalmente al suo servizio nell'esercizio della carità;
sono felici quando possono soffrire qualcosa per il buon Gesù e,
nonostante la ripugnanza della natura, coraggiosamente e
con amore portano la loro croce per essere sempre più simili
al loro divino Maestro, soffrendo per Lui e con Lui.
Noi che cosa facciamo?
Di che possiamo lamentarci quando siamo stanchi,
angustiati, perseguitati e privi del necessario?
Niente ci sembrerà troppo duro se pensiamo continuamente
alla povertà del nostro Dio, alla sua umiltà,
ai suoi dolori, alle sue angosce.
Madre Speranza

giovedì 21 febbraio 2013

Messaggio del 25 Luglio 1990 della Madonna

Messaggio del 25 Luglio 1990 a Marija.
Cari figli oggi vi invito alla pace. 
Sono venuta qui come Regina della Pace 
e desidero arricchirvi con la mia pace materna. 
Cari figli, Io vi amo e desidero guidarvi tutti 
verso la pace che solo
Dio può dare e che arricchisce ogni cuore.
Vi invito a diventare i portatori e i testimoni 

della mia pace in questo mondo senza pace. 
Io vi benedico con la mia benedizione materna. 
Grazie per aver risposto alla mia chiamata!
Commento CARI FIGLI!
Nostra Signora si rivolge a noi in questo modo in ogni suo messaggio, 
e quindi potremmo rischiare di trascurare queste sue parole, 
considerandole solo una consuetudine. 
Ma non riusciremmo comunque mai a svuotarle del preciso significato 
che esse assumono nel cuore di Maria. 
Il cuore di Maria è un cuore di madre e quindi queste parole 
sono davvero concrete e importanti per lei. 
Non potrebbe rivolgersi a noi in altro modo se non con "Cari figli!". 
Noi che siamo questo per Lei - i suoi cari figli - possiamo "godere" dell'amore 
speciale che ci riserva. 
Quelle parole non sono rivolte solo ai veggenti, ma ad ognuno di noi. 
L'importanza di questo suo appella¬tivo ci risulta chiara quando pensiamo 
al rapporto che intercorre fra una madre e il suo bambino. 
Queste sue parole, "cari figli", molto semplice¬mente appartengono 
a questo tipo di rapporto, come tante altre, come tesoro mio, 
cuore mio d'oro, mio caro, mio sole, mio tutto e così via. 
Possiamo capirne il significato anche meglio quando ne sentiamo la man¬canza. 
È’ difficile immaginare che un giovane possa crescere normalmente 
senza queste parole, che trasmettono con tanta forza l'amore e, quindi, 
la sensazione di essere accettati. 
Così Maria, che per noi è una madre e una maestra, ci chiama 
ripetutamente "cari figli", "cari figli miei" o "figlioli". 
Diventeremo allora i suoi figli e fratelli e sorelle gli uni per gli altri,
nella misura in cui lasceremo che lei ci chiami in questo modo.
VI INVITO ALLA PACE!

lunedì 18 febbraio 2013

Cosa dobbiamo fare per incontrarci con Dio?

Certo, non è necessario affaticarsi molto, 
girando qua e là; Egli si trova sempre molto 
vicino a noi. Si trova nelle creature
che ci circondano, ed è proprio qui dove 
prima di tutto lo dobbiamo cercare.
Contempliamolo dentro di noi, dato che il nostro cuore
può arrivare ad essere un tabernacolo vivente.
Se lo invitiamo a rimanere con la certezza che Egli porrà la
sua dimora nel nostro povero e miserabile cuore,
allora vivremo sotto il suo sguardo e il suo influsso,
lo adoreremo ed insieme a Lui lavoreremo per la
santificazione nostra e del nostro prossimo.
Poniamo sul nostro cuore il sigillo della santa perseveranza
e così Gesù rimarrà in noi, come chicco di grano che germina,
cresce e porta abbondanti frutti.
Con questa persuasione, la presenza dell'Ospite divino
ci porterà ad evitare con cura il peccato per non offenderlo.
Quanta fiducia ci può infondere il pensiero che di qualunque
genere siano le prove che dobbiamo sopportare, tentazioni,
debolezze, fatiche, possiamo essere certi della vittoria finale,
perché aiutati da Lui che è onnipotente e al quale nulla può resistere!
La conoscenza di Dio induce direttamente ad amarlo, perché
Egli è infinitamente degno di essere amato; la conoscenza di
noi stessi genera la netta persuasione della necessità che
abbiamo di Dio per migliorare le buone qualità che ci ha
donato e per correggere le nostre debolezze e miserie.
Dobbiamo anche esaminare il nostro carattere: è un elemento
determinante nel cammino della santità e riveste un ruolo di
notevole importanza nel nostro contatto con il prossimo.
Un buon carattere, infatti, che sa adattarsi a quello altrui
è utilissimo per progredire nella perfezione e per aiutare gli altri;
viceversa un cattivo carattere costituisce sempre uno dei
maggiori ostacoli per fare il bene agli altri e a se stessi.
Madre Speranza

sabato 16 febbraio 2013

Dio principio e fine di tutte le nostre azioni

Dio deve essere il primo principio di tutte 
le nostre azioni e quindi anche il loro fine.

Santifichiamo tutte le nostre azioni per quanto 
ci sembrino piccole, ricordando
che la fedeltà nel poco è indice della fedeltà nel molto.
Impegniamoci a far sì che i nostri pensieri siano volti 
sempre a procurare, con ogni mezzo, la nostra santificazione. 
Stiamo molto attenti però a non essere di quelli che 
aspirano ad un alto grado di santità ma non si preoccupano
di usare i mezzi adeguati per raggiungerla. 
Corriamo infatti il grande pericolo
di crederci perfetti solo perché sogniamo di esserlo.
Sia nostra preoccupazione dominante santificare tutte le nostre
azioni per quanto piccole, facendole tutte per amore a Dio.
Il pensiero frequente della misericordia di Dio ci ispirerà una filiale confidenza,
per cui gli chiederemo di aiutarci a camminare nella perfezione.
Egli farà che la sua santità ci ispiri un grande odio al peccato, l'amore
al sacrificio, generosità e distacco dalle creature e da noi stessi.
E' certo che non possiamo amare ardentemente Dio senza prima conoscerlo;
i mezzi a nostra disposizione efficaci per questo sono la preghiera
e l'abitudine di vedere Dio in tutte le cose, persone e avvenimenti.
Nel silenzio dell'orazione Dio parla al cuore, lì maggiormente si fa sentire
la sua voce; lì Egli illumina la nostra intelligenza, accende il cuore e brucia
la volontà; lì lo Spirito Santo comunica, oltre ai doni di scienza e di intelletto,
quello della sapienza che ci fa assaporare le verità della fede, ce le fa amare e
mettere in pratica. Si stabilisce così un'unione più intima fra Dio e l'anima.
Domandiamo a Dio la grazia che la nostra mente sia costantemente fissa in Lui,
in ogni circostanza e luogo, e che sempre operiamo per Lui e la sua gloria,
mai per alcuna creatura.
Madre Speranza

sabato 2 febbraio 2013

Messaggio della Madonna del 2 Febbraio 2013

Messaggio dato dalla Madonna
il 2 Febbraio 2013 a Mirjana a Medjugorje.
Cari figli, l'amore mi conduce a voi, l'amore che

desidero insegnare anche a voi: il vero amore.
L'amore che mio Figlio vi ha mostrato quando
è morto sulla croce per amore verso di voi.
L'amore che è sempre pronto a
perdonare e a chiedere perdono.
Quanto è grande il vostro amore?
Il mio Cuore materno è triste mentre
nei vostri cuori cerca l'amore.
Non siete disposti a sottomettere per amore
la vostra volontà alla volontà di Dio.
Non potete aiutarmi a far sì che coloro che non hanno
conosciuto l'amore di Dio lo conoscano,
perché voi non avete il vero amore.
Consacratemi i vostri cuori ed io vi guiderò.
Vi insegnerò a perdonare, ad amare il nemico ed a
vivere secondo mio Figlio. Non temete per voi stessi.
Mio Figlio non dimentica nelle difficoltà coloro che amano.
Sarò accanto a voi.
Pregherò il Padre Celeste perché la luce dell'eterna
verità e dell'amore vi illumini.
Pregate per i vostri pastori perché, attraverso il vostro
digiuno e la vostra preghiera, possano guidarvi nell'amore. Vi ringrazio.
“La Madonna ci dice di VIVERE i santi messaggi che ci dà,
non di fermarci soltanto ad una semplice lettura…”!


venerdì 1 febbraio 2013

Prossimo incontro con D. Tommaso





 

















Eccovi amici, la data del prossimo incontro presso la Fevoss a Verona,
ci troviamo Giovedì 21 Febbraio 2013 alle ore 20.00,
reciteremo il S. Rosario, poi la S. Messa ed infine l'Adorazione,
il tutto guidato da Don Tommaso che ci ha accompagnato spiritualmente
nel pellegrinaggio a Medjugorje per capodanno, per chi volesse essere
presente mi può contattare al N° 349-1009626 per avere indicazioni del posto.