VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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mercoledì 21 maggio 2014

La Madonna ci chiede.

TRASMETTETE L’AMORE; FATELO CON GRANDE GIOIA
La gioia cui ci invita Maria è un'espressione e un frutto dell'amore.
In questo contesto, viene sottinteso un significato più profondo
della gioia, che non si riduce al semplice sorriso esteriore.
Questa gioia è legata alle ragioni dell'esistenza e all'impiego
del dono e quindi anche all'opera com­piuta; in tal modo si può
dire che consista in una liberazione intima, che può avverarsi
solo tramite l'amore vissuto e messo in pratica.
Colui che non riesce a vivere o ad agire con gioia rende schiavo
se stesso e gli altri, soffoca non solo se stesso ma anche gli altri.
Il peggior nemico di questa gioia intima è l'egoismo umano,
la durezza del cuore, l'avarizia, un rappor­to sbagliato con se stessi,
con gli altri e fondamentalmente anche con Dio.
Ecco allora che san Paolo poteva dire che Dio ama il donatore gioioso.
È facile immaginare che anche Maria ha compiuto il suo dovere,
e che conti­nua a farlo, con questo tipo di gioia; lei ha accettato
consciamente e total­mente se stessa e le sue doti come doni,
ha vissuto di essi e di essi ha fatto la sua missione.
Questa gioia si accompagna poi all'umiltà.
Senza l'umiltà, la gioia è inimmaginabile, proprio come l'amore,
perché l'umiltà non signi­fica altro che il giusto rapporto con se stessi,
verso un dono o il compito che si origina da quel dono.
Colui che dimentica di essere un dono incorre presto nell'arroganza
e si convince che tutto dipende da lui e che tutto deve servirlo;
allora non deve nulla a nessuno e pensa che l'amore sia una decisione
presa dalla sua volontà.
Ogni qualvolta l'amore non è più incondizionato e non è più ricer­cato,
allora non si può più parlare di amore e l'amore viene degradato
al livello di un affare.
Per tale condizione, Gesù pone una chiarissima doman­da: "Che cosa
si ottiene quando si fa qualcosa di buono per qualcuno da cui ci si
aspetta poi un favore in cambio?".
Anche se Maria sottolinea l'im­portanza della dimensione individuale
nei suoi messaggi e nella sua scuo­la, non dimentica mai anche
le altre dimensioni.
Lei è con noi come Madre, come mediatrice, come migliore amica
e fedele serva di Dio, e anche di ognuno di noi; allora, a noi e a tutto il mondo
indica un nuovo cammino, lungo il quale desidera condurci alla pace.
Proprio come Gesù ha dato le sue preghiere e la sua vita per il mondo
e si è costantemente offerto al Padre per la salvezza del mondo,
allo stesso modo noi possiamo, con le nostre preghiere e le nostre
offerte, contribuire alla salvezza del mondo.
Con questo, Maria ci insegna un amore fatto di sacrifici e ci mostra
la no­stra responsabilità nei confronti del mondo intero.
La sua parola pone noi cristiani di fronte a una domanda importantissima
e decisiva: Che cosa stiamo chiedendo in realtà?
Che cosa vogliamo da Dio veramente?
Non rischiamo forse di limitarci a chiedere la pace e la guarigione per
noi stessi e di trascurare o dimenticare la grande intenzione di Gesù
di salvare tutto il mondo?
Quanto siamo coscienti in realtà che dobbiamo contribuire
a liberare il mondo dal male?
Non rischiamo, di fronte al male, di perdere il coraggio e di tacere,
invece che farci sentire?
Come possiamo, noi cristiani, ammutolire e restare fermi a guardare
la distruzione che colpisce il mondo?
Come abbiamo potuto noi cristiani e come ha potuto la Chiesa tacere
nel corso dei decenni e dei secoli di fronte alla corsa agli armamenti,
ben sapendo che non solo è uno spreco, ma che è addirittura volto
alla distruzione finale?
E molte, molte altre domande ancora!
Il messaggio della pace non deve essere considera­to un'occasione
per trovarsi un angolino in cui stare bene, ma quel mes­saggio ci invita
ad essere attivi, con le nostre preghiere, con il nostro coraggioso amore
fatto di sacrifici e, quindi, a partecipare alla salvezza del mondo.
Infine, a tutti coloro che in tal senso cominciano ad offrire se stes­si,
Maria non dimentica di dire: 
GRAZIE PER AVER RISPOSTO ALLA MIA CHIAMATA. 
O Padre che sei nei Cieli, Ti chiediamo assieme a Maria, la Tua umile
serva che ti ha servito con gioia attraverso Tuo Figlio, di curare il nostro
amore e di renderci capaci di compiere opere di misericordia.
Liberaci dalla nostra arroganza, dall'egoismo e da tutta la durezza del cuo­re,
così che il nostro cuore sia capace di riconoscere il nostro prossimo come
fra­tello o sorella e che possiamo servire ogni uomo come Maria
stessa lo servireb­be.
Rendici capaci e pronti, oh Padre, a offrire preghiere e sacrifici per la
salvezza del mondo.
Noi decidiamo per il cammino verso la pace e ti offriamo tutta la nostra
forza che Tu, oh Padre, ci hai donato.
Preservaci da ogni tentazione di agire solo per nostro conto.
Rendi la Chiesa capace di compiere con gioia e coraggio il suo servizio
di pace nel mondo.
Grazie, oh Padre, di amarci e di usarci per i Tuoi programmi e i Tuoi progetti.
Noi siamo qui. Sia fatta la Tua volontà.
Oh Maria, noi accogliamo il Tuo messaggio con tutto il nostro cuore
e deci­diamo di servire il Padre assieme a Te.
Benedici noi con tutte le Tue benedizioni. O Padre! Amen.


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