VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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venerdì 27 aprile 2012

Madre Speranza e le sue Opere

A Collevalenza; quando giunse
Madre Speranza, sul terreno che
sarebbe diventato proprietà della sua
Congregazione, trovò un boschetto
chiamato il “roccolo”, serviva ai
cacciatori per distendervi le reti
con cui catturare le allodole.
Qui, disse Madre Speranza: “Dora in poi il Signore
prenderà le anime”.
Nel 1955, in Collevalenza, dà inizio alla costruzione
del Santuario dedicato all’Amore Misericordioso.
In pochi anni il Santuario con le opere annesse è
divenuto un Centro di spiritualità tutto rivolto
all’annuncio dell’Amore e della Misericordia di Dio.
Madre Speranza: “Benedici Gesù mio, questo Tuo grande
Santuario e fa che sempre vengano a visitarlo dal mondo intero…
Fa, Gesù mio, che tutti gli uomini abbiano la fortuna di poterti
conoscere come Tu sei e che tutti vedano in Te la vera
immagine del Padre del figlio prodigo,
(dalla preghiera per il Santuario di Madre Speranza).
Il 22 Novembre 1981, lo stesso Santo Padre Giovanni Paolo II,
andò “pellegrino” al Santuario dell’Amore Misericordioso e disse:
“Un anno fa ho pubblicato l’enciclica Dives in misericordia..!
Con questa presenza desidero riconfermare in qualche
modo il messaggio di quella enciclica..!
Fin dall’inizio del mio ministero nella sede di San Pietro a Roma,
ritenevo questo messaggio come mio particolare compito”
(dal discorso del Papa all’Angelus, 22-11-1981 a Collevalenza).
L’uomo ha intimamente bisogno di aprirsi alla misericordia
divina, per sentirsi radicalmente compreso nella debolezza
della sua natura ferita; egli necessita di essere fermamente
convinto di quelle parole a voi care e che formano spesso
l’oggetto della vostra riflessione, cioè che Dio è un Padre
pieno di bontà che cerca con tutti i mezzi di confortare,
aiutare e rendere felici i propri figli; li cerca e li insegue
con amore instancabile, come se Lui non potesse essere
felice senza di loro.
L’uomo, il più perverso, il più miserabile ed infine il
più perduto, è amato con tenerezza immensa da Gesù
che è per lui un Padre ed una tenera Madre
(dal discorso del Papa alle Ancelle e ai Figli
dell’Amore Misericordioso 22-11-1981).
È sempre a Collevalenza che Madre Speranza conclude la
sua esistenza terrena all’età di 90 anni, l’8 Febbraio 1983.
La sua tomba è nella Cripta del Santuario.
Ancora oggi, Madre Speranza continua ad essere annuncio
per le migliaia di pellegrini che arrivano da ogni parte.
Davanti a quella tomba, non mi stanco di guardare
al di là di ciò che rappresenta, perché vedo in essa
il simbolo del futuro cammino della Chiesa.
Quella tomba sintetizza mirabilmente il legame tra il
carisma della Madre e la storia dei tempi nuovi.
Arrivando a Collevalenza noi ammiriamo questa grande
Basilica; è bella, è degna della gloria di Dio,
immagine della Chiesa protesa verso il Cielo,
dove gli uomini vanno e vengono in gran numero,
è accogliente, aperta al mondo, nuova,
nella quale tutti si sentono come in famiglia, accolti
dai figli e dalle ancelle dell’Amore Misericordioso,
attraverso un servizio sorridente e delicato.
Ammiriamo questo tempio, questo trionfo, 
 non ci rendiamo conto di che cosa sta succedendo
nella Cripta; che per definizione, si intende il luogo
più nascosto, più basso di tutto l’edificio.
Nella Cripta, nel luogo più nascosto, due metri di terreno
si sollevano, così come il chicco di grano che, gettato in terra,
la smuove e la solleva per dare il suo frutto;
così la tomba di Madre Speranza, un pezzo di terreno
si solleva per dare il suo frutto a tutta l’umanità.  

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