VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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martedì 1 maggio 2012

Il Santuario del Crocifisso

Il Crocifisso, (Il cuore di tutto
il complesso).
Un Dio che perdona, dimentica,
non tiene in conto.
Per parlare del Crocifisso del Santuario,
dovremmo scrivere pagine e pagine,
per poterlo comprendere a fondo,
cerchiamo di riuscirci nel più breve
tempo possibile.
Il Crocefisso, maestoso,
situato dietro all’Altare, appeso alla parete, mi da sempre
l’impressione che voglia parlarmi, dirmi qualcosa,
e forse è veramente così.
Non è un oggetto messo lì per abbellire una parete,
ma una figura reale che vuole farci comprendere tante cose,
perché quel Crocefisso è l’emblema dell’Amore e
della Misericordia di Gesù Cristo.
Un Crocifisso diverso dai soliti che vediamo nelle nostre
Chiese o nelle nostre case, un Gesù vivo, nell’espressione
più bella della sua vita terrena, lo vediamo con gli occhi
rivolti al Cielo, lo sguardo fisso nello sguardo del Padre,
mentre sta per compiere il suo grande gesto d’Amore:
“Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”.
Lui è salito su quella Croce per espiare i nostri peccati,
e dall’alto di quella Croce, nello spasimo dei dolori,
Lui pensa a noi, ci giustifica e chiede il nostro perdono
al Padre, quanto Amore emana quel gesto.
Lo vediamo eretto, nella sua regalità, non nell’abbandono
della morte, non la ferita della lancia nel costato,
ma un grande cuore nel centro del petto,
dove sta scritto “Charitas”, che vuol dire Amore.
I piedi appoggiati al poggiapiedi attaccato alla Croce
la quale è fissata sul Globo, l’Universo sotto i suoi piedi,
sopra il globo su un cuscino la corona Regale,
segno della sua Regalità, della sua conquista,
Lui con la sua crocifissione e morte ci ha conquistati
attraverso l’Amore, un Dio che perdona, dimentica e
non tiene in conto; come diceva M. Speranza.
L’emblema del Crocefisso dell’Amore Misericordioso,
è riportato nella parabola del figliol prodigo,
quel padre che alla richiesta del figlio:
“Padre dammi quello che mi aspetta; è come se
avesse augurato la morte al padre, non ne aveva il diritto,
in quanto il padre era ancora vivo, il padre sa che il figlio
va a perdersi, ma lo stesso anche se a malincuore divide
le sue sostanza, e dopo la partenza del figlio,
va nel punto più alto della casa e scruta l’orizzonte
nell’attesa del ritorno del figlio.
Lo scorge da lontano, si precipita e gli corre incontro,
non aspetta che il figlio si giustifichi e gli chieda perdono,
ma gli getta le braccia al collo ”ecco il perdono”,
poi chiama i servi e dice; rivestitelo e mettetegli i
calzari ai piedi, ridategli la dignità di figlio
“aveva già dimenticato le mancanze che aveva commesso”,
poi disse, ammazzate il vitello grasso e facciamo festa,
perché avevo perso un figlio, e l’ho ritrovato;
“non ha più tenuto in conto le sue colpe”.
Questo è il simbolo del Crocefisso dell’Amore Misericordioso,
un Padre pieno di Amore e Misericordia che:
“Perdona, dimentica e non tiene in conto”, le nostre colpe,
la Madre diceva anche; che Dio permette il peccato,
anzi, quando vede un figlio che sta per cadere nel
peccato si gira dall’altra parte per non essere d’inciampo,
ci lascia liberi, non ci intralcia, per poi farsi mendicante e venire
a mendicare la nostra richiesta di perdono; ecco l’Amore.
E dietro al Crocefisso, troneggia una grande Ostia Bianca,
per ricordare il suo grande gesto d’Amore, e perché possiamo
capire che veramente Gesù in ogni S. Messa scende
misticamente a rinnovare il suo gesto d’Amore,
è vero; nell’Ostia consacrata troviamo il suo corpo.
Per questo, credo che davanti a quel Crocefisso,
nel silenzio di quel Tabernacolo che è il cuore di
tutto il complesso dobbiamo metterci in contemplazione,
in preghiera, sicuri che Lui ci parla.
Di cosa; senz’altro di amore con tenerezza come
fa un Padre al proprio figlio.

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