VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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sabato 25 giugno 2011

Il dono della presenza del Maestro.

Voglio rispondere a quegli amici che mi hanno
detto: “Cosa serve andare a Messa?”,
tanto io parlo con il Signore e mi basta.
Sono d’accordo, fortunati voi che riuscite a farlo,
io non ci riesco invece, devo proprio andare a
Messa per incontrarlo e far festa con Lui,
ma ad una Messa vera.
E allora che strana festa il Corpus Domini….!
È il momento in cui facciamo il punto della nostra fede,
confrontiamo le piccole comunità e le nostre piccole
Eucaristie con il grande sogno di Dio.
Già; la Messa….!
Che ne abbiamo fatto?
Andare a messa serve quasi a identificare il
cristiano “buono”, come se quell’andare a Messa fosse,
in fondo in fondo, l’unica cosa che caratterizza la nostra fede.
E penso, ancora, ai molti, troppi amici che si
definiscono “credenti e non praticanti”,
come se qualcuno potesse dire:
“Sono innamorato non praticante della mia ragazza….”.
Quanti pensieri!
Quante amarezze nel cuore!
Sì, amici, dobbiamo percuoterci il petto,
sinceramente una volta tanto;
abbiamo gettato le perle ai porci,
abbiamo strappato la tunica,
abbiamo banalizzato l’immenso dono di Dio;
la sua presenza.
La festa di oggi è lì a ricordarci che
Gesù ha scelto di stare in mezzo a noi in
maniera concreta, visibile, tangibile.
Là dove una comunità si raduna e
prega insieme al proprio pastore,
per la potenza dello Spirito, il Signore si fa Cibo.
Che ci crediamo o no, che lo vogliamo o no,
ancora il Signore si dona, si offre,
si fa Pane spezzato per la nostra vita.
Più della manna nel deserto,
più del pane moltiplicato a Cafarnao,
Gesù ci ripete che la sua Carne è vero
cibo e il suo Sangue vera bevanda.
Il dono inaudito della presenza di Dio,
la possibilità concreta reale,
di “nutrirci” di Dio, di essere assimilati a Lui
(chi mangia di me vivrà per me!),
sono, spesso, ignorati dalle nostre comunità.
È paradossale, ma è così; molti praticanti,
in realtà, non vivono l’Eucaristia,
non si accorgono neppure che Dio è
presente nel segno del Pane.
Travolti dall’abitudine, non riescono ad aprirsi
allo stupore della presenza inaudita di Dio.
Per questo, dietro al Crocifisso dell’Amore Misericordioso,
Madre Speranza aveva fatto mettere una
grande Ostia bianca, perché, diceva,
le persone non capiscono, non si rendono conto
del dono di Dio, che Gesù Cristo in ogni Santa Messa,
scende misticamente a rinnovare il suo gesto d’amore.
Il problema però, non è nella Messa troppo lunga
o nei canti inadatti o perché il prete non è bravo.
Credo che il problema vero sia la nostra poca fede.
Non importa se la predica è lunga o noiosa
o lontana dalla mia vita (certo sarebbe
meglio se la predica fosse esemplare,
coerente e semplice, perché tutti possiamo capirla).
Il fatto però è che noi veramente non crediamo
che Dio venga e ci dia appuntamento.
Che fare? Occorre crescere nella fede, anzitutto.
Ogni volta che ci prepariamo a partecipare all’Eucaristia,
possiamo attendere quel momento come l’inizio
della settimana, la chiave di volta della nostra vita.
Per fare questo si deve ancora lavorare molto;
nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunità,
nelle nostre Chiese dobbiamo
mettere Cristo al centro di tutto.
Non dobbiamo fare la presenza in Chiesa,
per non sfigurare davanti al prete.
Partecipare all’Eucaristia
(partecipare e non stare parcheggiati),
significa mettersi in gioco, in un
atteggiamento di accoglienza e di fede.
Abbiamo bisogno di riscoprire la freschezza e la gioia
di ritrovarci a celebrare la misericordia di Dio,
a riempire la nostra bisaccia, così che nessuno
esca a mani vuote dalle nostre liturgie.
Quel gesto fatto da Gesù,
che—in obbedienza al Rabbì e al suo
“fate questo in memoria di me”
i nostri Sacerdoti ci ripropongono ogni domenica,
è uno squarcio aperto nel petto di Dio,
la possibilità di accostarci con verità e
misura alla grande tenerezza del Signore.
Riscopriamo allora quest’immenso dono,
riscopriamo l’Eucaristia come immenso dono
d’amore del Signore attraverso Gesù Cristo,
che scende su ogni Altare dove la si celebri,
per riempirci con il suo Amore Misericordioso!
Santa Domenica, amici,
nel segno del Corpo e Sangue di Cristo.
Con affetto da Fausto.

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