VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

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domenica 12 giugno 2011

Vieni Spirito.

Carissimi domani celebriamo la festa della Pentecoste,
la festa dello Spirito Santo.
E questa sera ci siamo riuniti con i nostri
sacerdoti in Chiesa per anticipare la sua venuta,
lo abbiamo invocato e Lui non si è fatto aspettare,
e accompagnati dalle belle preghiere e meditazioni,
abbiamo sentito aleggiare nell’aria la sua presenza
sempre discreta, è stato meraviglioso.
Ma purtroppo facciamo una gran fatica a
immaginare lo Spirito Santo.
Rappresentare il Padre è meno complesso;
è l’Incommensurabile, l’Onnipotente, il Creatore…,
un simpatico vecchione barbuto
(vi ricordate il padre del figliol prodigo?), ci sta.
Il Figlio è facilissimo, con la ricchissima descrizione
che la storia ci ha consegnato, e il suo bel viso
brunito contornato da una barba rasa.
Ma lo Spirito!
Vagamente legato alla Pentecoste,
lo rispolveriamo in occasione della cresima
sacramento difficile da vivere per i nostri
ragazzi in piena crisi adolescenziale…),
rischia di restare accantonato nelle nostre
devozioni come un “qualcosa di più! Di un santo.
Che tristezza! Così pochi conoscono delle preghiere
d’invocazione dello Spirito.
Lo Spirito è presenza d’amore della Trinità,
ultimo dono di Gesù agli Apostoli, nominato con rispetto e
con titoli straordinari da Gesù; Vivificatore, Consolatore.
Senza lo Spirito saremmo morti, esamini,
spenti, non credenti e tristi.
Esagero? No, è che lo Spirito, così discreto,
così impalpabile, indescrivibile, è la chiave di volta
della nostra fede, ciò che unisce tutto.
L’unico esempio che mi sembra spiegare bene ciò
che ho nel cuore è questo; immaginatevi di essere
una radio e immaginatevi che il Signore Gesù, la fede,
la vita di Dio siano una potente stazione radio.
Bene; se non siete in sintonia, se non cogliete la
giusta frequenza, sentirete solo un fastidioso ronzio.
Idem con lo Spirito (che spero mi perdoni per
l’esempio banale!), se non ci mette in sintonia la fede,
ci giunge agli orecchi del cuore solo un fastidioso brusio.
Davvero lo Spirito, già ricevuto da ciascuno nel battesimo,
è Colui che ci rende presente qui e ora il Signore Gesù.
Siete soli? Avete l’impressione che la vostra vita
sia una barca che fa acqua da tutte le parti?
Vi sentite incompresi o feriti?
Invocate lo Spirito che è Consolatore che consola,
fa compagnia a chi è solo.
Ascoltate la Parola e faticate a credere,
a fare il salto definitivo?
Invocate lo Spirito che è Vivificatore, rende la vostra
fede schietta e vivace come quella dei grandi santi
Fate fatica a vivere Gesù nella vostra quotidianità,
preferendo tenerlo in un cassetto bello
stirato da tirare fuori di domenica?
Invocate lo Spirito che ci ricorda ciò
che Gesù ha fatto per noi.
Così gli Apostoli hanno dovuto essere abitati dallo Spirito,
che li ha rivoltati come un calzino, per essere finalmente,
definitivamente annunciatori e allora, solo allora,
hanno iniziato a capire, a ricordare col cuore.
Le immagini del fuoco, del vento,
sono quanto mai appropriate,
e la pagina degli Atti è straordinaria nell’usare
termini che sottolineano lo stupore,
la meraviglia, l’emozione travolgente.
Se avete sentito il cuore scoppiare,
ascoltando la Parola, state tranquilli;
c’era lo Spirito che era riuscito a forzare la serratura
del vostro cuore e della vostra incredulità.
Non vi capite con chi vi sta intorno?
Invocate lo spirito che provoca l’antibabele
(ricordate quel bel racconto della gente che
non si capiva più?), ricucendo gli strappi
provocati dalle nostre incomprensioni per
suscitare comunioni sotterranee che
vanno al di là delle simpatie.
Non è tempo perso il tempo dedicato a invocarlo,
a supplicarlo, a fargli vedere che lo aspettiamo.
Allora, amici, ancora socchiudiamo gli occhi e,
con fede, con forza, con passione,
sussurriamo ancora una volta:
“Vieni Spirito Santo!”.
A voi tutti una Santa Domenica di Pentecoste,
perchè lo Spirito Santo entri in ognuno di voi
e vi illumini, in comunione con lo Spirito un
saluto ed una preghiera da Fausto.

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