VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



Per informazioni e contatti scrivere a:

FAUSTOBERTILLA@GMAIL.COM



CELL. 349/1009626

sabato 18 giugno 2011

A immagine della danza.

Carissimi, dopo essere ritornati da Medjugorje,
assieme a pellegrini che provenivano da svariati
paesi del Veronese, sentendo giorno dopo giorno
le telefonate e le testimonianze delle varie persone
che erano sul pulman, e rileggendo il Vangelo della Trinità,
ho capito veramente cosa vuol dire mistero Trinitario.
Perché, perché le persone o se vogliamo,
ora che ci siamo conosciuti, gli amici,
mi stanno ringraziando della bellezza di questo
pellegrinaggio, perché hanno trovato tanti nuovi amici
e per la comunione che si è creata tra di loro,
allora ho capito cosa vuol dire, comunione Trinitaria.
Supponiamo però che il Papa, per un colpo di sole,
si alzasse una mattina e dicesse:
“Ci siamo sbagliati, Dio non è Trinità, è unico!”,
cosa cambierebbe, in concreto, nella nostra vita?”.
È una domanda spinosa che colpisce al cuore
la nostra fragile fede e c’interroga.
Siamo onesti; non è un’inutile
complicazione quest’idea della Trinità?
Non è più semplice pensare a un Dio unico e basta?
Perché arrampicarci sui vetri per immaginare un Dio
che è Unico sì, però è anche Trino?
Prendetevela con Gesù!
Gesù è morto per svelarci il mistero stesso di Dio,
e, aiutati dal poderoso soffio dello Spirito Santo ricevuto,
noi professiamo un Dio comunione.
È, appunto, il vero volto di Dio che si mette in gioco;
Gesù pretende di parlare di Dio in maniera nuova e
straordinaria, svelandoci qualcosa d’inimmaginabile.
Gesù ci svela che Dio è Trinità;
Padre, Figlio e Spirito Santo.
Dio non è il solitario perfetto,
l’incommensurabile, l’onnipotente—certo—ma
solitario motore immobile;
sommo egoista bastante a se stesso?
No, Dio è festa, è famiglia, è comunione,
è danza, è relazione e dono.
Dio è tre persone che si amano talmente, che se
l’intendono così bene che noi—da fuori—ne vediamo uno.
Abbiamo una così triste opinione di Dio!
La Scrittura, invece, ci annuncia che Dio è una festa
ben riuscita, una comunione perfetta.
Dio è come quando vediamo una
coppia di sposi o di fratelli che si vogliono
talmente bene da sembrare una cosa sola.
Che bello vedere realizzato in Dio
ciò che noi sempre desideriamo!
Tre persone che non si confondono,
che non si annullano in un’indefinita energia cosmica,
ma che, nella loro specificità, operano con intesa assoluta.
Riusciamo addirittura a tracciare l’opera, il lavoro di ognuna,
il “carattere specifico” di ogni persona della Trinità;
riconosciamo l’impronta del padre nella creazione,
nello stupore della natura;
riconosciamo l’agire del Figlio nella sua
volontà di salvezza dell’uomo;
riconosciamo la forza dello Spirito che accompagna,
porta a compimento e santifica l’umanità pellegrina.
La Genesi ci dice che Dio per crearci si guardò allo
specchio; siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio.
Siamo, quindi, fatti a immagine e
somiglianza della comunione.
Adesso capisco un sacco di cose!
Capisco perché la solitudine mi pesa tanto e
mi fa paura; è contro la mia natura.
Capisco perché, quando amo, quando sono in compagnia,
quando riesco ad accogliere e a essere accolto,
sto così bene; realizzo la mia vocazione comunionale!
Se diamo retta ai profeti di sventura del nostro tempo,
che ci spingono a dar retta solo al nostro ombelico
e mettono sempre e solo il “sé” al centro,
rischiamo di prendere delle terribili cantonate.
Non seguite chi vi parla di “autorealizzazione”,
dimenticando che è nel gioioso e adulto dono della
propria vita che si realizza la natura profonda dell’uomo.
Se in qualcosa dobbiamo investire,
è proprio nella fatica dello stare insieme, nella
relazione, perché tutto il resto sarebbe tempo perso.
La festa della Trinità, allora, è la festa del mio destino,
è lo specchio della mia attitudine profonda,
è il segreto della mia felicità.
A questa comunione s’ispirano le coppie
che credono nel Vangelo,
tese a raggiungere la pienezza nell’accoglienza
reciproca, che dona vita.
A questa comunione siamo invitati come
singoli e come comunità cristiana.
È alla Trinità che dobbiamo guardare nel
progetto di costruzione delle nostre comunità.
La Chiesa è lo spazio pubblicitario
della Trinità nel mondo d’oggi.
Guardando alla Chiesa, l’uomo si accorge
di essere capace di comunione.
Uniti nella diversità, nel rispetto l’uno dell’altro,
nell’amore semplice, concreto, benevolo,
facciamo diventare il nostro essere Chiesa
splendore di quest’inatteso Dio comunione…..!
E allora per questa comunione che siamo
riusciti a concretizzare tra di noi vogliamo
ritrovarci per rinforzare questa comunione,
per rinvigorirla e magari allargarla
ad altri amici che intendono essere assieme
a tutti noi Domenica 17 Luglio 2011
nella comunità Madonna di Lourdes.
Siete tutti invitati, in particolare chi non ha
avuto l’opportunità di essere in pellegrinaggio,
è un modo per stringere amicizia,
per fare comunione.
Per delucidazioni chiamate Fausto al 349-1009626.
Buona e Santa Domenica nell’Amore
Trinitario del Signore da Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento