VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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domenica 12 ottobre 2014

Viva gli sposi

NOI INVITATI ALLE NOZZE.
Matteo (22,1-14).

Noi che Venerdì siamo tornati da Mediugorje,
ci sentiamo invitati con diritto alle nozze,
per incontrare ancora una volta Maria e il
suo Figlio Gesù e con loro sicuramente faremo
festa, una festa piena di gioia di serenità e di pace
come la settima trascorsa in quel luogo di pace.
Il regno di Dio, ci spiega Matteo, è una bella
festa di nozze riuscita.
Vi è già successo?
A me sì, ho partecipato a delle splendide feste
nuziali, dov’era l’amore a far la festa, non la
lunghezza del menu.
Pensate allora alla più bella festa cui avete
partecipato; la presenza di Dio è qualcosa di simile.
Non per niente San Giovanni inizia il suo Vangelo
con una memorabile festa nel villaggio di Cana!
L’incontro con Dio è festa, gioia,
danza, sorriso, bellezza indescrivibile.
Ma allora—scusate—perché molti pensano
alla fede come al più triste dei funerali?
Perché si fatica così tanto a testimoniare
alle persone in cerca di senso che l’incontro
con il Vangelo è un’esperienza straordinaria?
Che bello incontrare Dio!
Ripenso alla mia esperienza e posso dire
con assoluta serenità che la ragione
della mia fede è la gioia.
Io credo, perché non ho incontrato nulla
di più bello, di più gioioso, di più autentico,
di più esigente nella mia vita del Signore Gesù.
La Parola di oggi ci richiama alla gioia, alla festa.
Ascoltandola, provo una fitta al cuore.
Fa tristezza, vedere alle nostre Messe,
persone coi volti tristi, celebrazioni affrettate,
Comunioni date come si danno le carte
quando si gioca a briscola, con parole sbiascicate.
Che tristezza!
Riscopriamo la gioia, ve ne prego,
lasciamo che sia la bellezza di credere,
il senso della festa per l’incontro con Gesù Eucaristia.
Fino a quando daremo testimonianza
di una religiosità tristemente doverosa,
non avvicineremo nessuno alla fede!
Ma, come domenica scorsa, emerge oggi il tema
del rifiuto; paradossalmente davanti alla gioia
dell’essere invitati a nozze accampiamo mille scuse.
Ho da fare, non ho tempo, altre incombenze urgenti,
sono le scuse ricorrenti per non partecipare alle nozze.
Non anteponiamo nulla all’amore di Gesù!
La parabola ci ricorda che la chiamata del Signore
è per tutti, che non sta a noi stendere,
la lista degli invitati, anzi, proprio chi all’apparenza
è distante è invitato alla festa.
Questo dev’essere lo stile delle nostre comunità;
uno stile che si fa accoglienza
verso chi arriva, come fa Dio!
Senza dividere i fedeli col devotimetro.
Davanti a Dio siamo tutti uguali, anzi se fa qualche
eccezione, la fa per gli ultimi, per i più diseredati.
Coraggio, accettiamo sempre l’invito del Signore
con gioia, andiamo alla Cena Pasquale dell’Agnello,
con il sorriso e la gioia di un incontro speciale,
l’incontro col Risorto, accostiamoci alla mensa con
la consapevolezza che Lui è lì vivo e si fa cibo per
nutrire la nostra anima.
Credo che, dopo essere stati ad una bellissima festa
di nozze, come lo sono sempre i nostri pellegrinaggi
a Medjugorje, non possiamo ritornare a casa delusi
o scoraggiati; ma pieni di speranza e di amore,
per continuare il nostro cammino con più serenità,
sicuri di aver ritrovato due amici sinceri;
Gesù e Maria, l’amore e la pace.
Santa Domenica con una preghiera  

per tutti voi da Fausto.   

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