VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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mercoledì 14 dicembre 2011

L'illogica sbalorditiva di Dio (e di Maria)

Amici, manca ancora una settimana
poi ci sarà il Natale.
Come sarà quest'anno il vostro
Natale, spero sia veramente bello,
Certo; nasce Gesù, si ma non per
tutti, per qualcuno sarà un Natale
triste, senza bollicine, senza
entusiasmo, peccato, però il
neonato Gesù viene proprio
per loro, per condividere la
loro sofferenza, il loro dolore.
Coraggio, riprendiamo il
cammino.
E due.
Per due volte, negli ultimi quindici giorni,
abbiamo ascoltato questa parola.
È dunque così importante questa pagina scarna,
che ha scatenato la fantasia e l’estro
di generazioni di pittori?
È così centrale la presenza di questa acerba
adolescente di Nazareth propostaci
come modello dell’accoglienza?
Sì, certo, lo è.
Marco, ormai un mese fa, ci ha chiesto
di vegliare, per non abituarci allo stupore
del Natale, per non asfaltare il nostro
cuore col demone dell’abitudine,
per non cedere al Natale tarocco;
non siamo qui a far finta che poi Gesù nasce, no.
Gesù è già nato nella storia e tornerà nella gloria.
A noi, qui e ora, di aspettarlo,
di lasciarlo nascere nel cuore perché possiamo,
fare, i cristiani per tutta la vita
senza incontrare mai il Dio di Gesù.
Natale è un dramma, una sfida; Dio viene,
ma non trova accoglienza, pochi lo riconoscono.
Tra questi pochi Maria di Nazareth e Giovanni il
battezzatore che abbiamo incontrato domenica scorsa.
Giovanni il sincero, che dice il vero di sé,
che non si prende per Dio e che c’invita a
prepararci al Natale con disarmante sincerità.
Oggi rileggiamo l’incontro di questo mistero e
garbato angelo (uno dei principi degli angeli),
che parla alla pari con questa ragazzina di Nazareth,
e scopriamo la grandezza del pensiero di Dio.
Perché è in quella minuscola casa di quel
minuscolo paese addossato a un dorsale roccioso,
da cui la gente ha ricavato nelle grotte
naturali delle abitazioni fresche e asciutte,
che avviene l’assurdo di Dio.
Protagonisti; una quindicenne senza istruzione
di un paese occupato da una potenza straniera,
ai confini del mondo, fuori dalle rotte commerciali
che da Damasco portavano a Cesarea, e Dio.
Nessun satellite, nessuna diretta televisiva,
nessun giornale è presente per riportarci l’accaduto,
nella minuscola Nazareth che diventa ombelico
del mondo, centro assoluto della storia.
Dio, stanco di essere incompreso,
decide di venire a raccontarsi, poiché la pur
lunga storia di amicizia e di affetto con il popolo
d’Israele non è stata sufficiente per spiegarsi,
Dio sceglie di farsi uomo, parole, lacrime,
sorriso, emozione, sentimento, tono di voce, sudore
e necessita di un corpo, ha bisogno di una madre.
Non la moglie dell’imperatore, o il premio
Nobel per la medicina, non una donna manager
dinamica dei nostri giorni, macchè,
la piccola adolescente Mariam (la bella) Dio sceglie,
e a Lei chiede di diventare la porta d’ingresso per
Dio nel mondo, tutto lì.
Cosa direste se domattina vi arrivasse una figlia
o una nipote adolescente dicendo:
“Dio mi ha chiesto di aiutarlo a salvare il mondo.
Sono incinta?”…..appunto!
Invece Maria ci sta, ci crede e tutti noi non
sappiamo se ridere o scuotere la testa
davanti a tanta splendida incoscienza,
tutti restiamo ammutoliti davanti alla
sconcertante semplicità di questo dialogo,
di una ragazzina che parla alla pari con l’Assoluto,
che gli chiede spiegazioni e chiarimenti.
Dio sceglie Nazareth e, a Nazareth, sceglie Maria.
E a Nazareth, per trent’anni, Dio si nasconde
nella quotidianità più semplice;
bambino, adolescente, giovane falegname, come suo padre.
Durante quei trent’anni,
milioni di persone gridavano la loro pena a Dio,
giorno e notte, e Dio che faceva? Sgabelli.
Quanto parla questo assordante silenzio!
Quanto dice di Dio questa sua scelta!
A noi che sempre cerchiamo l’applauso e la
visibilità, l’efficienza e la produttività,
Dio propone una logica diversa.
Scegliere Nazareth, un paese occupato
dall’Impero romano, ai confini della storia,
ai margini della geografia del tempo,
in un’epoca sprovvista di comunicazioni,
ci rivela ancora una volta la logica di Dio,
logica basata sell’essenziale, sul mistero,
sulla profezia, sulla verità di sé,
sui risultati imprevisti (e sconcertanti).
Animo, fratelli!
Quando pensiamo di avere sbagliato
tutto nella vita, di non avere avuto
sufficienti opportunità, quando non
siamo soddisfatti dei nostri risultati o
siamo travolti dall’assordante incitamento
di chi ci grida: “Devi riuscire”,
pensiamo a Nazareth, a questo modo di
operare che ci sbalordisce e c’incanta.
Pochi giorni ci separano dal Natale e dal mare
di banalità e di sofferenza che porterà ad alcuni.
Andiamo a Betlemme, amici, così come siamo,
perché dobbiamo solo ricevere;
come Davide nella prima lettura che vuole
costruire un bel tempio a Dio, anche noi ci
sentiremo rispondere: “Lasciami fare,
non preoccuparti di come hai preparato il
tuo avvento, sono Io che ti vengo incontro”.
Che volete, così è il nostro Dio,
lasciamoci incontrare!
E spero proprio di incontrarlo veramente Dio
in questo Natale, io ci provo speriamo.
Un saluto, amici, ora per un po di tempo
non vi scoccerò più con le mie lagne, vado a fare
un po di volontariato al Santuario, ci ritroveremo
dopo le feste, allora, amici voglio donarvi gli
auguri adesso, che questo Santo Natale sia per
tutti voi pieno di Gioia, Pace e Serenità e che l'anno
Nuovo porti veramente nelle vostre famiglie l'amore.
Al Santuario vi porterò tutti nel cuore e nella
preghiera Fausto e Bertilla.

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