VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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sabato 8 ottobre 2011

Noi, invitati alle nozze

Noi che Lunedì partiamo ancora una volta
per Mediugorje, ci sentiamo invitati alle nozze,
per incontrare Maria e il suo Figlio Gesù
e con loro sicuramente faremo festa,
una festa piena di gioia di serenità e di pace.
Il regno di Dio, ci spiega Matteo,
è una bella festa di nozze riuscita.
Vi è già successo?
A me sì, ho partecipato a delle
splendide feste nuziali,
dov’era l’amore a far la festa,
non la lunghezza del menu.
Pensate allora alla più bella
festa cui avete partecipato;
la presenza di Dio è qualcosa di simile.
Non per niente San Giovanni inizia il suo Vangelo
con una memorabile festa nel villaggio di Cana!
L’incontro con Dio è festa, gioia,
danza, sorriso, bellezza indescrivibile.
Ma allora—scusate—perché molti pensano
alla fede come al più triste dei funerali?
Perché si fatica così tanto a testimoniare
alle persone in cerca di senso che l’incontro
con il Vangelo è un’esperienza straordinaria?
Che bello incontrare Dio!
Ripenso alla mia esperienza e posso dire
con assoluta serenità che la ragione
della mia fede è la gioia.
Io credo, perché non ho incontrato nulla
di più bello, di più gioioso, di più autentico,
di più esigente nella mia vita del Signore Gesù.
La Parola di oggi ci richiama alla gioia, alla festa.
Ascoltandola, provo una fitta al cuore.
Fa tristezza, vedere alle nostre Messe,
persone coi volti tristi, celebrazioni affrettate,
Comunioni date come si danno le carte
quando si gioca a briscola, con parole sbiascicate.
Che tristezza!
Riscopriamo la gioia, ve ne prego,
lasciamo che sia la bellezza di credere,
il senso della festa per l’incontro con Gesù Eucaristia.
Fino a quando daremo testimonianza
di una religiosità tristemente doverosa,
non avvicineremo nessuno alla fede!
Ma, come domenica scorsa,
emerge oggi il tema del rifiuto;
paradossalmente davanti alla gioia dell’essere
invitati a nozze accampiamo mille scuse.
Ho da fare, non ho tempo, altre incombenze urgenti,
sono le scuse ricorrenti per non partecipare alle nozze.
Non anteponiamo nulla all’amore di Gesù!
La parabola ci ricorda che la chiamata del Signore
è per tutti, che non sta a noi stendere,
la lista degli invitati, anzi,
proprio chi all’apparenza è distante è invitato alla festa.
Questo dev’essere lo stile delle nostre comunità;
uno stile che si fa accoglienza
verso chi arriva, come fa Dio!
Senza dividere i fedeli col devotimetro.
Davanti a Dio siamo tutti uguali,
anzi se fa qualche eccezione,
la fa per gli ultimi, per i più diseredati.
Coraggio,
accettiamo sempre l’invito del Signore con gioia,
andiamo alla Cena Pasquale dell’Agnello,
con il sorriso e la gioia di un incontro speciale,
l’incontro col Risorto,
accostiamoci alla mensa con la consapevolezza
che Lui è lì vivo e si fa cibo per nutrire la nostra anima.
Credo che, dopo essere stati ad una
bellissima festa di nozze,
come lo sono sempre i pellegrinaggi a Medjugorje,
non possiamo ritornare a casa delusi o scoraggiati;
ma pieni di speranza e di amore,
per continuare il nostro cammino con più serenità,
sicuri di aver ritrovato due amici sinceri;
Gesù e Maria, l’amore e la pace.
Santa Domenica con una preghiera da Medjugorje
per tutti voi da Fausto.

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