VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



Per informazioni e contatti scrivere a:

FAUSTOBERTILLA@GMAIL.COM



CELL. 349/1009626

domenica 28 febbraio 2010

LA VISIONE DELLA MONTAGNA

Dal modo di essere e di sperare di Gesù,
scaturiscono tre atteggiamenti fondamentali;
ascolto, annuncio e servizio ai fratelli,
per attuare la volontà del Padre.

ASCOLTO.

Come realizza Gesù l’ascolto della volontà del Padre?

NELLA PREGHIERA:

“Prese con se, Pietro,
Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.

E, mentre pregava,
il suo volto cambiò d’aspetto e,
la sua veste divenne candida e sfolgorante” .

Lo splendore del volto di Gesù,
è il segno che la preghiera < colloquio con Dio>,
cambia il cuore della persona e,
la rende capace di entrare in comunione con Dio;
di accogliere la vita di Dio,
in perfetta adesione con la sua volontà.

Così Madre Speranza, persuasa di questa misteriosa realtà,
arriva a dire: “Non permettere, Gesù mio,
che io abbia a desiderare qualche cosa che non sia intenzione tua,
giacche non desidero altra cosa che farti piacere e,
sottomettermi in tutto e per tutto alla volontà del mio Dio.
Accendi, Gesù mio, nel mio cuore,
il fuoco del Tuo amore e,
così potrò accettare con gioia la Tua divina
volontà per quanto difficile sia”.

ANNUNCIO.

Si attua in Gesù, l’annuncio della volontà del Padre,
della lieta Novella, dell’avvento del Regno:
“Questi è il figlio mio, l’Eletto; ascoltatelo!”.

Annuncio che vede Gesù,
impegnato per le strade della Palestina;
sono gli anni della vita pubblica.

SERVIZIO.

L’ascolto e l’annuncio, sono autentici,
perché in Gesù si traducono in comportamento di servizio,
in opere di misericordia.

Un gesto assume, più o meno valore,
dalla motivazione per cui lo si compie;
per cui un gesto può diventare un gesto salvifico,
proprio in virtù del fatto che è mosso,
dall’unica legge dell’amore.

Non c’è cosa che giustifichi un servizio
gratuito se non l’amore e,
un amore appassionato come quello di Cristo,
che è possibile contemplare,
sul volto e sui simboli del
Crocifisso dell’Amore Misericordioso.

È lì, nel fissare quel volto,
che si comprende il linguaggio dell’amore.

È lì, che si comprende che
“amare”, vuol dire, “servire”,
“dare la vita”, “morire”, “marcire”, per generare.

Cristo, manifestazione dell’amore del Padre,
è Amore Misericordioso,
perché è l’amore di Dio,
che si incontra con la miseria dell’uomo.

Cristo, appunto come Crocifisso,
è il verbo che, non passa,
è colui che sta alla porta e bussa al cuore di ogni uomo,
senza toglierne la libertà,
ma cercando di trarre da questa stessa libertà, l’amore,
che non è soltanto atto di solidarietà,
con il sofferente Figlio dell’uomo,
ma è in un certo modo
“misericordia”,
manifestate da ognuno di noi,
al Figlio dell’Eterno Padre.

Nessun commento:

Posta un commento