VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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domenica 28 febbraio 2010

QUANDO MANCA L'ATTESA

Quando nella nostra famiglia,
nella nostra vita e nel nostro quotidiano,
cala un velo di tristezza e,
non c’è più niente che ci entusiasmi e,
tutto ci sembra banale e scontato,
è in quel momento che ci accorgiamo che manca qualcosa,
qualcosa che ci dia una scossa,
la carica necessaria per riprendere entusiasmo e nuovo vigore.
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Ma la vera tristezza non è quando, la sera,
non sei atteso da nessuno al tuo rientro in casa,
ma quando tu non attendi più nulla dalla vita.

E la solitudine più nera la soffri,
non quando trovi il focolare spento,
ma quando non lo vuoi più accendere;
neppure per un eventuale ospite di passaggio.

Quando pensi, che per te la musica è finita.
E ormai i giochi sono fatti.
E nessun’anima viva verrà a bussare alla tua porta.

E non ci saranno più né soprassalti di gioia,
per una buona notizia,
né attimi di stupore per una improvvisata.

E neppure fremiti di dolore per una tragedia umana;tanto,
non ti resta più nessuno per il quale tu debba temere.

La vita allora scorre piatta,
verso un epilogo che non arriva mai.

Allora bisogna attendere.

Cioè sperimentare il gusto di vivere,
nei nostri ricordi dei momenti belli,
quella gioia che si sprigionava attraverso la famiglia,
gli amici, la Chiesa e l’amore per le cose semplici.

Per questo dobbiamo prendere esempio da Maria,
la donna che per eccellenza si è messa in attesa.

Si è messa in attesa.

In attesa di Giuseppe,
quando alla sera ritornava stanco dal lavoro e,
gli parlava dei suoi sogni.
(allora però non c’era la TV).

In attesa del giorno che tutti aspettavamo,
la nascita di Cristo,
che è sempre anche la nostra attesa,
ma tante volte non sappiamo riconoscerla.

L’attesa del giorno,
l’unico che Lei avrebbe voluto rimandare,
in cui suo Figlio sarebbe uscito di casa,
senza farvi mai più ritorno.

L’attesa dell’ultimo rantolo del Figlio inchiodato sul legno.

L’attesa del terzo giorno,
vissuta in veglia solitaria, davanti alla roccia.

L’attesa lì nel Cenacolo,
al piano superiore,
in compagnia dei discepoli,
in attesa dello Spirito Santo.

Vergine in attesa, all’inizio.
Madre in attesa, alla fine.

Santa Maria, Vergine dell’attesa,
donaci del tuo olio,
perché le nostre lampade si spengono.

Vedi, le riserve si sono consumate.

Se oggi non sappiamo più attendere,
è perché siamo a corto di speranza.

Santa Maria, donna dell’attesa,
riempi i nostri cuori di nuova speranza,
per saper ancora attendere.

Santa Maria, donna dell’attesa,
conforta il dolore delle madri e delle famiglie,
che hanno visto uscire i loro figli di casa e,
non ci sono più tornati,
perché uccisi da un incidente stradale,
perché sedotti dai richiami del mondo,
perché risucchiati dal turbine delle passioni o
perché travolti dalle tempeste della vita.

Riempi i silenzi di quelle donne o uomini,
che non sanno più che farsene dei loro giovani anni.
Perché il lui o la lei,
se ne sono andati con un’altro o un’altra,
senza pensare all’amarezza che hanno lasciato e,
senza contare all’amarezza che avranno,
quando troppo tardi si accorgeranno,
di quello che hanno perso.

(la loro famiglia).

Colma di pace il vuoto interiore di tutti quei giovani,
che nella vita le hanno sbagliate tutte e,
l’unica attesa che ora hanno è quella della morte.

Asciuga le lacrime,
di tutte quelle persone che hanno coltivato tanti sogni,
ma che adesso a causa della malattia,
se li sono visti svanire, uno ad uno e,
per questo non hanno più olio per la
loro lampada della speranza.

Maria Vergine dell’attesa,
donaci la volontà della tua attesa,
fa che non manchi mai in noi l’olio della speranza e,
che la vita ci trovi sempre con la lampada in mano.

Pronti ad accogliere il Signore che viene,
a riempirci della sua Misericordia.

AMEN

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