VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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sabato 29 marzo 2014

Riflessione su San Giuseppe

Abbiamo festeggiato solo qualche giorno fa la festa del papà,
noi eravamo a Medjugorje ed abbiamo festeggiato San Giuseppe
con le comunità devote di questo grande Santo.
Ma lo conosciamo bene questo Santo taciturno, ma obbediente,
credo di no, ed allora eccovi una proposta di lettura,
forse ve lo fa comprendere meglio.

 Giuseppe il grande e il giusto.

Parliamo un po’, amici, di Giuseppe uomo giusto.
Colui che ha saputo donarci una grande pagina
poetica di fiducia e abbandono nel Signore.
Giuseppe sta organizzando casa per accogliere Maria.
È un bravo ragazzo, un onesto lavoratore ed è
sufficientemente devoto, insomma: un buon partito.
È contento di accogliere Maria, che è una ragazza
timida ma decisa, gentile e di bell’aspetto: molti lo considerano
fortunato di avere in sposa la piccola adolescente di Nazareth.
In questo clima di festa matrimoniale, arriva la doccia fredda.
Matteo, tutela della privacy, non ci spiega come Giuseppe sia
venuto a conoscenza della gravidanza di Maria.
Dubito che si siano incontrati, forse è stata la madre
Anna a comunicargli la notizia, chissà.
Possiamo, però immaginare la notte insonne di Giuseppe,
la peggiore della sua vita.
Ma come? Maria? La mia piccola Maria?
E chi sarà il padre?
Io che pensavo fosse una così brava ragazza!
Che stupido sono stato!
Ma ci sarà una ragione, qualcuno avrà abusato della sua gentilezza…!
Giuseppe non riesce a prendere sonno, si gira e si rigira sul giaciglio,
come fa la porta sui cardini.
Ma, oltre alla profonda ferita di un amore tradito,
Giuseppe deve affrontare l’incubo del futuro.
Cosa deve fare?
A norma di legge (Dt 22,21), Giuseppe deve svegliarsi e radunare
altri uomini della comunità dicendo che quel bambino non è suo,
e subito Maria sarà lapidata a morte.
Per essere un buon credente e un devoto, deve uccidere Maria.
(Non è folle che, a volte, gli uomini compiano
cose orribili in nome di Dio?).
Giuseppe deve informare il rabbino del fattaccio e ripudiare
la futura sposa, che rimarrà a casa dei propri genitori
piena di vergogna, segnata per tutta la vita.
E, a questo punto, succede l’incredibile.
Giuseppe, che è un giusto, trova una soluzione.
Mentirà.
Il mentitore giusto.
Dirà che si è stancato di Maria, la ripudierà, salvandole l’onore.
Certo, nessuno prenderà più in sposa una donna
che ha avuto un figlio da un altro uomo,
ma, almeno, girerà a testa alta nelle strade di Nazareth.
Giuseppe è grandioso: non rispetta la Legge attribuita
a Dio e decide di mentire.
Matteo ci dice che Giuseppe è giusto.
A volte la legge di Dio, quella autentica, passa attraverso
la trasgressione della legge degli uomini, quella attribuita a Dio.
Giusto è un titolo straordinario, in Israele.
È, forse, il più bel complimento che si possa fare ad un ebreo.
Giuseppe è giusto come Dio è giusto, perché non giudica secondo
le apparenze, perché si sacrifica, supera il suo orgoglio
di maschio ferito (terribile!), e salva Maria.
Immenso Giuseppe, falegname abituato a riconoscere
l’essenza di un legno, a piallare un asse, non ad inseguire fini
ragionamenti che lo mettono in crisi!
Ha deciso, anche se continua a non prendere sonno.
E, proprio quando ha scelto di salvare Maria, quando si è dato pace,
quando ha superato il proprio orgoglio, arriva, in sogno,
un angelo che lo rassicura.
Va tutto bene, gli dice l’angelo, hai a che fare col mistero.
Fai bene a fidarti di Maria, è prodigioso ciò che le è capitato,
colui che porta in grembo non è il figlio di un altro uomo,
ma di Dio stesso. Caspita, mica una barzelletta!
Maria lo partorirà e tu, Giuseppe, gli darai il nome,
cioè l’identità, il carattere, l’educazione.
A Maria l’angelo chiede di collaborare.
A Giuseppe l’angelo chiede di insegnare a Dio a diventare uomo.
Anche lui, Giuseppe, deve cambiare la sua vita,
i suoi desideri, le sue scelte, adeguarli all’evento
improvviso di un Dio che decide di diventare uomo.
Giuseppe obbedisce.
Si sveglia e prende con sé Maria.
Leggo e rileggo questa conclusione sconcertante.
Si alza e obbedisce.
Non fa commenti, non approfondisce ulteriormente,
si fida e basta, accetta, accoglie.
La sua vita, ora, è radicalmente cambiata, ma va bene così:
ha a che fare con il mistero di Dio.
Grandioso Giuseppe; uomo giusto, e noi?
Speriamo, la speranza non deve mai mancare.
Impariamo da Giuseppe a fidarci; ad avere fiducia in Dio,
a credere che Lui è venuto a farsi uomo,
perché tutti noi imparassimo ad essere uomini.
Fidiamoci ciecamente, come ha fatto Giuseppe, magari non riceveremo
da custodire suo Figlio, ma di farlo conoscere ed amare, quello sì.
Rimango in attesa, allora, come spero tutti voi amici, Fausto.

venerdì 28 marzo 2014

Messaggio del 25 Marzo 2014

Eccovi amici il messaggio della Madonna
a Marija il 25 Marzo 2014.
"Cari figli! Vi invito di nuovo: iniziate la lotta contro il peccato
come nei primi giorni, andate a confessarvi e decidetevi per la santità.
Attraverso di voi l'amore di Dio scorrerà nel mondo e la pace
regnerà nei vostri cuori e la benedizione di Dio vi riempirà.
Io sono con voi e davanti al mio Figlio intercedo per tutti voi.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata."


martedì 25 marzo 2014

Parliamo di Maria

MARIA LA BELLA.
Ciao amici, oggi ricordiamo il sì di Maria, allora mi son
detto; perché non parlare un po’ di Lei per sentirla più
vicino a noi, Ti chiedo perdono Madre se ho sbagliato
in qualcosa, ma sai a volte l’enfasi di dire di più di quello
che si sa ci porta ad esagerare, porta pazienza con me,
ma l’ho fatto perché Ti voglio bene.  
Ci sono ancora in giro delle ragazze tranquille,
senza grilli per la testa; studio, casa e aiuto in parrocchia,
magari un po di volontariato, pensando a quando
arriverà il momento di metter su famiglia,
possibilmente con un bravo ragazzo,
un sogno, nella speranza che si avveri.
Ecco, Maria doveva essere come loro.
Fra quelli che accolgono il Natale c’è Maria.
È la prima in assoluto.
Prima nel tempo, prima come intensità e verità,
prima per come è accaduto l’evento,
perché è stata lei la porta d’ingresso per Dio nel mondo.
Prima anche se non sapeva di esserlo.
Prima, anche se non le piacevano i complimenti,
come non piacciono quasi mai alle persone umili e concrete.
Fatico a parlare di Maria, proprio per questa ragione.
Ho sempre pensato che parlare troppo di Lei,
è un’offesa alla sua volontà di nascondimento,
al suo indicare sempre e solo a noi, suoi servi, il Figlio,
ripetendoci, come fece a Cana:
, come sta facendo a Medjugorje.
Intendiamoci, ho sempre amato e pregato la Madre di Dio.
È solo che sono allergico agli eccessi, specie se devozionali.
Perché ho paura che possano nascondere lontananza,
corruzione e ipocrisia.
Esaltare troppo una persona significa,
aumentare il solco che ci divide da lei, inesorabilmente.
E il peggior torto che possiamo fare a Maria è
quello di chiuderla in una nicchia,
facendo diventare regina colei che è la serva del Signore.
Non sa che farsene di una corona d’oro,
colei che ha visto suo figlio indossarne  una di spine.
È meglio tornare al Vangelo, allora,
altrimenti andiamo fuori dalle righe.
E solo al Vangelo, nudo e crudo,
mettendo per un momento fra parentesi la gloria,
il finale, la celebrazione, l’apoteosi.
Le notizie che ci sono date,
sono sufficienti per svelare la grandezza di Maria.
E l’opera che Dio ha compiuto in Lei.
Perciò c’è un prima del Natale, ovviamente.
Un prima lungo secoli, un prima fatto di
attese e di preghiere, di silenzi e di lacrime.
Un prima che è presente nel cuore di ogni ragazza di Israele.
Il messia sarebbe venuto,
e ogni ragazza sognava di diventarne la madre.
Maria è di Nazareth, un microscopico paese del Nord,
escluso dalle rotte commerciali, lontano dalla capitale,
un posto che deteneva un curioso primato,
quello di non essere mai citato nelle Scritture che,
narrando fatti storici svoltisi nell’arco di più di mille anni e riguardanti,
per la maggior parte, un territorio grande come la Calabria,
di fatto elencava migliaia di paesi, fonti strade, colli.
Migliaia di nomi, eccetto quello di Nazareth.
Maria, a Nazareth, è promessa sposa, fidanzata.
All’epoca dei fatti, una ragazza, appena diventata donna,
era maritata dai genitori che, normalmente,
avevano stipulato un contratto di matrimonio sin dalla sua infanzia.
A noi, oggi, questa cosa appare strana e crudele,
ed è vero che, molto spesso, la prima vittima di
questo sistema, era proprio l’amore.
Ma si sa, l’amore è un lusso, a volte,
ed era già un’ottima soluzione maritare la propria figlia con
un ragazzo di buona famiglia, sano, onesto e lavoratore.
Maria e Giuseppe sono promessi sposi,
ma nella fase immediatamente precedente
il matrimonio vero e proprio, la fase del consenso,
una fase di stipulazione legale del matrimonio che
precedeva di un anno la convivenza dei coniugi,
ognuno rimaneva nella propria famiglia.
Maria, perciò, ha fra i dodici e i quattordici anni,
è appena diventata una donna.
Di Giuseppe non sappiamo molto, ma,
secondo la consuetudine dell’epoca,
per maritarsi deve avere un lavoro, un’autonomia.
Purtroppo ci sono carenza di informazioni,
e tanti racconti presi dai vangeli apocrifi,
che poi hanno sviluppato delle credenze popolari.
Ma noi ci fermiamo ai fatti del lato biblico.
Maria è un’adolescente promessa in sposa a un
giovane falegname di Nazareth.
Non sappiamo nulla di più.
A parte il fatto che la nostra Maria è davvero in gamba!
Possiamo allora rappresentare la vita di un’ebrea
adolescente di duemila anni fa, impegnata ad accudire la casa,
a preparare il pranzo, a raccogliere la legna per il focolare,
a scendere al pozzo del villaggio per attingere acqua.
Una vita normale di una ragazza normale che vive
all’estremo confine di un paese occupato, duemila anni fa.
Una vita tranquilla.
(Maria la Bella; il nome Mariam ha,
fra i significati, il termine “bella” e, a Nazareth,
ancora oggi la popolazione afferma che le donne
discendenti dalla famiglia di Maria, sono particolarmente carine.
E poi, visto che Dio si è scelto una sposa,
volete che non si sia scelto una splendida ragazza?).
Nazareth è un piccolo paese,
e Maria una ragazzina qualunque, insignificante,
agli occhi del mondo, destinata alla più mediocre delle vita.
E invece.
Invece, abbiamo fatto i conti senza Dio, che quando si
muove te li scombina sempre, provare per credere.
E invece.
Dio decide di scendere, di farsi incontrare.
Necessita di un corpo, di una famiglia,
(non ha scelto due lesbiche o due gay, ha scelto una famiglia!),
sceglie di entrare nel mondo nel più semplice dei modi; nascendo.
Dio ha bisogno di qualcuno che collabori.
Ha di fronte a sé la storia e il mondo.
Sceglie un microscopico paese militarmente occupato,
situato ai confini di un gigantesco impero,
in un’epoca senza televisori o internet.
Non sceglie una donna manager o una soubret
all’apice del ventesimo secolo,
non sceglie l’Europa o gli Stati Uniti d’America.
Buffo Dio, non trovate?
Lui non pensa che l’efficienza sia essenziale
alla diffusione dell’annuncio.
Non fa test di ingresso, né pensa di avere bisogno
di collaboratori particolarmente preparati ed efficienti.
A Dio serve un cuore largo e una fede incrollabile, tutto qui.
Dio pensa che una persona valga senza doverlo
continuamente dimostrare. Almeno Lui!
ANGELI.
 E ACCADE.
A volte quando si parla di angeli e apparizioni,
ci sono persone che storcono il naso,
come se fosse il racconto di un passato primitivo e superstizioso,
per far divertire i bambini e nulla di più.
Eppure è accaduto,
perché la realtà non è composta solo da ciò che possiamo
misurare o riprodurre, e la scienza riesce a descrivere e
capire solo una minima parte di ciò che esiste.
Esistono gli angeli, gli amici di Dio.
E un angelo, uno di quelli più importanti,
è mandato da Maria di Nazareth,
per chiederle una collaborazione folle.
Leggiamo insieme l’incontro fra un arcangelo e un’adolescente.
Immaginiamo prima il contesto di quell’incontro;
la casa, il sole di Galilea, la luce del mattino o della sera,
fate voi, non c’è problema,
le povere cose di una famiglia palestinese,
una ragazzina che sta riordinando casa o tornando dal pozzo,
o pregando in cuor suo….,
poi pensate all’angelo, senza rigidezze mentali,
se vi piace come l’ha immaginato il Beato Angelico, bene,
ma se volete possiamo toglierli le ali e vestirlo da benzinaio,
non si arrabbia, statene certi,
e ascoltate cosa si dicono i due.
Al sesto mese Dio mandò l’angelo Gabriele in
una città della Galilea chiamata Nazareth,
a una vergine sposa di un uomo di nome Giuseppe
della casa di Davide; il nome della vergine era Maria.
Entrò da lei e le disse:
.
Per tali parole ella rimase turbata e si domandava
che cosa significasse un tale saluto.
Maria è comprensibilmente turbata;
quando sentiamo il soffio di Dio ci assale il timore,
quando facciamo esperienza di Dio,
improvvisa, ci sentiamo mancare,
avvertiamo l’incommensurabile distanza fra noi e lui.
Maria si chiede il senso di quelle parole.
Che significa che è riempita di grazia?
E cosa significa che il Signore è con lei?
Il Signore è sempre con il suo popolo, lo accompagna,
lo sostiene, in che modo è diversa questa presenza in lei?
L’angelo si accorge del turbamento di Maria (tenero!) e interviene.
Ma l’angelo le disse:
Ecco, tu, concepirai nel grembo e darai alla luce un figlio.
Lo chiamerai Gesù.
Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo;
il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre,
e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il
suo regno non avrà mai fine>.
L’angelo la rassicura; non temere.
Non dobbiamo temere, se abbiamo fiducia in Dio,
se abbiamo confidato nella sua grazia.
Non dobbiamo temere, come ci diceva, da subito,
il grande Giovanni Paolo.
Ci spaventa la vita, ci spaventa il futuro, ci spaventa il dolore.
Ma da Dio non abbiamo nulla da temere.
Non dobbiamo temere perché, come Maria,
siamo colmi della grazia, dell’attenzione, della tenerezza del Padre.
E l’angelo osa, propone, chiede; sarai madre di Gesù,
un grande, il Messia, il Figlio di Dio che fonderà un regno senza fine.
Ah, solo? Ma guarda un po’!
Che facilità, quasi come bere un caffè.
E Maria, la ragazzina, supera il timore,
e parla alla pari con l’angelo, indaga, chiede spiegazioni.
Allora Maria disse all’angelo:
.
Come è possibile?
Maria si confida; tra lei e Giuseppe non ci sono
ancora stati dei rapporti,
(non come adesso, che prima proviamo
se tutto va bene, non si sa mai),
non si sono “conosciuti”, che è un termine
semitico per indicare l’unione coniugale.
Maria rivela, candidamente, di essere ancora vergine,
come può diventare madre?
Questa risposta, lo so da fonti certe, ha suscitato un largo
sorriso in Gabriele, non chiedetemi la fonte, è un segreto.
Ha sorriso, provando un po’ di invidia
(ma gli angeli provano invidia? Certo!)
e ammirazione per gli esseri umani e ha capito, per un istante,
perché l’Altissimo si ostini così tanto a occuparsi di loro.
L’angelo è rimasto colpito dall’assoluta trasparenza di questa ragazza,
dalla sua cristallina ingenuità, dalla sua freschezza interiore.
E l’ha rassicura.
L’angelo le rispose:
e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra;
perciò quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente,
ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia,
e lei che era ritenuta steriià al sesto mese;
nessuna cosa infatti è impossibile a Dio>.
Gabriele le parla, sorridendo; che problema c’è Maria?
Colui che ha costruito i cieli e i cieli sopra i cieli si
lascia fermare da un piccolo particolare tecnico?
E non ti chiedi, piuttosto, come può l’Infinito
comprimersi nel tuo acerbo ventre?
Non ti chiedi come possa Dio, per un istante,
essere ancora Dio e diventare uomo?
E come questo bimbo mischierà in sé i tuoi tratti
e l’essenza di Dio? Il suo e il pensiero di Dio?
E come farà a capire qual è il suo destino?
E come lo realizzerà?
No, Maria, non esistono muri che Dio non possa superare.
Anche Elisabetta, sterile e in menopausa,
sta per diventare madre.
Vuoi che il Creatore dell’universo non possa far
partorire una vergine? O una donna sterile?
Ecco, l’annuncio è fatto, la commissione svolta,
ora tocca a lei, a Maria.
Credo che in quel momento, tutto il Creato,
abbia trattenuto il fiato.
E se Maria avesse declinato l’invito?
Chiesto all’angelo di ripassare per parlarne prima
con Anna sua madre o con il rabbino?
Se avesse indugiato, ragionato,
valutato la folle proposta di Dio?
Forse saremmo tutti rimasti nella melma.
Disse allora Maria:
si faccia di me come hai detto tu>.
Maria dice; non capisco, ma mi fido, fai tu.
Ci sono momenti della nostra vita,
in cui non capiamo tutto di Dio e di ciò che ci chiede,
ma ci fidiamo, ci affidiamo, anche noi gli diciamo: .
A me continua a succedere, e non ho di che lamentarmi.
La vita di Maria, da quel momento, è stravolta,
rovesciata, completamente cambiata.
E l’angelo si allontanò da lei (Luca 1,26-38).
È un’annotazione importante questa!
Indica la grandezza del compito di Maria.
Significa; fine delle apparizioni, scordati gli angeli.
Da qui al Golgota, Maria resterà sola.
Sola con le sue scelte, sola con i suoi dubbi
(come si sarà svegliata l’indomani mattina?),

sola con la sua vita e il suo immenso mistero.   

lunedì 24 marzo 2014

Messaggio straordinario della Madonna a Mirjana

Scusate amici, mi stavo dimenticando di mettere il messaggio 
della Madona a Mirlana del 18 Marzo 2014, giorno del suo 
compleanno e messaggio annuale visto che lei aveva ricevuto 
il 10 segreto e perciò doveva incontrare la Madonna una volta all'anno.
poi nella sua bontà la Madonna ha deciso di ritornare a darci attraverso 
Mirjana altri messaggi di richiamo, il perchè è semplice da capire, 
Lei come Madre vede che noi suoi figli siamo sulla via della perdizione, 
per questo continua a venire a richiamarci ed a stare accanto a noi.
Messaggio della Madonna a Mirjana del 18 marzo 2014
"Cari figli, come madre desidero esservi d’aiuto.
Con il mio amore materno desidero aiutarvi ad aprire il vostro
cuore perché in esso mettiate il mio Figlio al primo posto.
Desidero che, attraverso il vostro amore per mio Figlio ed attraverso
la vostra preghiera, vi illumini la luce di Dio e vi riempia la misericordia di Dio.
Desidero che in questo modo si allontani la tenebra e l’ombra di morte
che vuole circondarvi e sedurvi.
Desidero che sentiate la gioia della benedizione della promessa di Dio.
Voi, figli dell’uomo, voi siete i figli di Dio, voi siete i miei figli.
Perciò, figli miei, camminate per le vie sulle quali vi guida il mio amore,
vi insegna l’umiltà, la sapienza e trova la via verso il Padre Celeste.
Pregate con me per coloro che non mi accettano e non mi seguono,
per coloro che, a causa della durezza del loro cuore, non possono
sentire la gioia dell’umiltà, della devozione, della pace e dell’amore
la gioia di mio Figlio.
Pregate perché i vostri pastori con le loro mani benedette

vi diano sempre la gioia della benedizione di Dio. Vi ringrazio."

lunedì 10 marzo 2014

Pellegrinaggio al Santuario dell'Amore Misericordioso.

Grazie amici che mi avete seguito nel pellegrinaggio
al Santuario dell'Amore Misericordioso a Collevalenza (PG),
Sabato 8 e Domenica 9 Marzo 2014, è stata una gioia
grande per me essere stato con voi in queste giornate,
ancora oggi sono emozionato per le telefonate ricevute,
da tante persone che erano con noi, le quali hanno voluto
ringraziarmi per questa bella esperienza che hanno avuto,
per quello che hanno scoperto e per la stima che nutrono
nei miei confronti, troppa grazia, ringraziamo il Signore e
Madre Speranza che ci hanno aiutato in tutto questo.
Da parte mia voglio ringraziarvi per la vostra disponibilità,
la vostra amicizia e la vostra fiducia, anche a me voi avete
dato tanto, mi avete riempito con la vostra presenza di una
forza nuova per poter proseguire la strada che Madre Speranza
mi ha invogliato ad intraprendere, la guida dei pellegrini e se
riesco a farlo è perchè lei mi sta guidando, e voi la aiutate in
questo con la vostra presenza, vorrei avervi tutti quì ora per
unirmi a voi in un grande abbraccio, non potendolo fare per
la lontananza che ci separa, lo faccio con il cuore perchè vi
porto tutti dentro in un abbraccio pieno di amore e di preghiera.
Ecco vi come preomesso alcune foto ricordo del nostro
pellegrinaggio.








































   

venerdì 7 marzo 2014

Viaggio a Collevalenza

Cari amici:
Eccoci già pronti per un’altra partenza, all’inizio di
questa settimana siamo andati a trovare la Mamma Celeste,
questa volta invece andiamo a trovare il suo Figlio Gesù
Amore Misericordioso nel suo Santuario, spero e affido
a loro anche questo pellegrinaggio perché sia come l’altro
 che abbiamo fatto a Medjugorje, io sono fiducioso.
So di avere un compito importante da compiere per le oltre 50
persone che mi seguiranno, per questo chiedo aiuto al Signore,
affinchè questi pellegrini che hanno voluto concedermi la loro
fiducia possano riscoprire l’Amore Misericordioso di Gesù anche
attraverso la mia testimonianza.
Cosa faremo in queste 2 giornate; la cosa più importante è pregare,
sono tante le persone che mi hanno chiesto la nostra preghiera
per gli ammalati, le persone in difficoltà, quelle nel dolore ed anche
quelle nella disperazione, alcune persone mi hanno chiesto di pregare
in particolare per malati gravi, lo faremo senz’altro.
Poi ci sarà l’immersione nelle vasche del Santuario, esperienza
bellissima il rinnovo del nostro Battesimo alla maniera di Gesù
come fece nel Giordano.
Se il tempo ce lo permette Sabato sera in notturna faremo la via Crucis,
infine andremo a scoprire i luoghi dove visse la Beata Madre Speranza
con tutti i suoi ricordi.
Domenica nel ritorno faremo una visita al Santuario di Santa Chiara
della Croce a Montefalco.
Credo sia un programma intenso e molto bello per immergersi
nell’amore di Cristo, non preoccupatevi amici che non potete

essere con noi, vi porteremo nel nostro cuore.

Messaggio della Madonna a Mirjana da Medjugorje

Messaggio a Mirjana del 2 marzo 2014
«Cari figli, vengo a voi come Madre e desidero che in me
come Madre troviate dimora, conforto e riposo.
Perciò, figli miei, apostoli del mio amore, pregate!
Pregate con umile devozione, obbedienza e totale
fiducia nel Padre Celeste.
Abbiate fiducia, come anch’io ho avuto fiducia quando
mi è stato detto che avrei portato la benedizione della promessa.
Che dal vostro cuore giunga sempre sulle vostre labbra
un “Sia fatta la tua volontà”.
Perciò abbiate fiducia e pregate, perché io possa intercedere
per voi presso il Signore, affinché vi dia la Benedizione Celeste
e vi riempia di Spirito Santo.
Allora potrete aiutare tutti coloro che non conoscono il Signore.
Voi, apostoli del mio amore, li aiuterete a chiamarlo “Padre” con
piena fiducia.
Pregate per i vostri pastori e confidate nelle loro
mani benedette. Vi ringrazio».


giovedì 6 marzo 2014

Viaggio a Medjugorje

Ciao Amici, siamo tornati questa sera da Medjugorje, 
un'altra esperienza fantastica, innanzitutto per il bravo sacerdote 
che ci ha accompagnato spiritualmente; Don Gianni, poi per le 
fantastiche persone che mi hanno seguito in questi cinque giorni, 
alla partenza, anche se non conoscevo quasi nessuno ho chiesto 
una cosa importante, ho chiesto loro di fare famiglia, mi hanno 
esaudito alla lettera, tanto che non sembravamo persone di diversi 
paesi che fino a Sabato non si conoscevano, ma piuttosto dei grandi 
amici da sempre, abbiamo condiviso tutto; la preghiera, la conoscenza 
del Signore, la sofferenza, la fatica, ma anche la gioia di fare famiglia, 
e attraverso questa gioia abbiamo incontrato la Mamma Celeste che ci 
ha presi per mano e ci ha accompagnato in questo cammino, ora siamo 
tornati belli carichi di entusiasmo, di forza interiore e con la consapevolezza 
di avere un Padre che ci ama alla follia, grazie amici di questa bellissima 
esperienza, la vostra gioia contagiosa la porterò sempre nel mio cuore.
come promesso, appena mi arriveranno le foto le metterò su questa pagina 

e sul mio blog, vi abbraccio tutti, con affetto Fausto.