Collevalenza, 5 luglio
2013
Il suono a distesa
delle campane ha dato il gioioso annuncio
del riconoscimento del
miracolo avvenuto per intercessione
di Madre Speranza
Il suono a distesa delle campane
del Santuario dell’Amore
Misericordioso di Collevalenza ha
accolto l’atteso, lieto,
gioioso annuncio del
riconoscimento del miracolo avvenuto
per intercessione della venerabile
Madre Speranza,
Apostola dell’Amore Misericordioso
del Signore e fondatrice
delle due Congregazioni dei Figli
e delle Ancelle.
Si
tratta dell’annuncio che concretamente
ha aperto la
Lo ha annunciato
ufficialmente l’ Osservatore Romano
nell’edizione
pomeridiana di oggi.
Questo pomeriggio, i Padri e le
Ancelle delle
Comunità del Santuario e i tanti
pellegrini presenti,
con il Rettore P. Ireneo Martin e
la Madre Lucia Lisci,
Superiora delle Ancelle, si sono ritrovati al
Santuario per la celebrazione
solenne dei Vespri,
il canto di ringraziamento del Te Deum,
e l’omaggio
floreale alla tomba della Madre.
In
allegato una sintesi delle tappe del processo canonico.
Madre
Speranza di Gesù AC – 5. 7. 2013
LE
FASI DEL PROCESSO
Il
Processo canonico per la Beatificazione
Trascorsi
anche per Madre Speranza i cinque anni dalla morte,
secondo
il diritto della Chiesa, la Famiglia Religiosa dell’AM,
tramite
il Postulatore Padre Romualdo Rodrigo OAR,
chiese
al Vescovo di Orvieto-Todi, in data 8 febbraio 1988,
di
dare inizio alla fase diocesana del Processo di canonizzazione.
Mons. Grandoni,Vescovo di Orvieto-Todi, ottenuto il
parere
favorevole di tutti i Vescovi Umbri e il nulla osta
della Santa Sede,
in data 10 aprile 1988 decretò l’apertura della
Causa.
La fase diocesana del Processo canonico durò poco meno
di due anni; e si concluse con un’altra sessione
presieduta
da Mons. Grandoni nella Cripta della Basilica,
il giorno 11 febbraio 1990. Nell’occasione egli appose
i sigilli a tutto il materiale che era stato raccolto
per
la Causa e che constava precisamente di 52 volumi,
rilegati e riprodotti in tre copie; e dispose che la
copia
originale fosse consegnata alla Curia diocesana di
Orvieto-Todi,
e che le restanti due venissero consegnate quanto
prima alla
Congregazione delle Cause dei Santi.
Trascorso un altro paio di anni, in data 12 giugno
1992,
la stessa Congregazione: emanò il decreto di validità
giuridica
del Processo diocesano. Poteva così iniziare la
stesura della
sintesi generale di tutto il materiale raccolto, la
cosiddetta "Positio super virtutibus": la
quale fu redatta in tre
grandi volumi e venne consegnata al Dicastero dei
Santi
dopo appena un anno di tempo, il 12 giugno 1993.
la Positio fu esaminata per tre mesi da nove
Consultori Teologi i quali, nella sessione dell’11
gennaio 2002,
si espressero con voti unanimi e favorevoli (9/9).
E immediatamente dopo, l’intera questione fu
sottoposta
alla valutazione di diversi Cardinali e Vescovi i
quali,
nel congresso del 5 marzo 2002, si
pronunciarono ugualmente
con voti concordi e affermativi.
Superate queste due fasi di giudizio, si giunse
finalmente
al Decreto sulle virtù, letto alla presenza di
Giovanni Paolo II
nella Sala Clementina, il 23 aprile 2002: esso
offriva una
sintesi della vita e dell’opera della Serva di Dio;
descriveva la ricchezza della sua dimensione
spirituale e morale;
sanciva la eroicità delle sue virtù teologali e
cardinali;
e le attribuiva il titolo di Venerabile.
Erano trascorsi precisamente 19 anni dalla morte di
Madre Speranza: un tempo sicuramente breve, se
confrontato
con la maggioranza delle altre Cause.
Il miracolo per la Beatificazione
Il protagonista del miracolo che sta portando Madre
Speranza
agli onori degli altari è un bambino, nato a Monza nel
Luglio 1998
e residente all’epoca con la sua famiglia a Cilavegna,
nei pressi di Vigevano, provincia di Pavia.
Subito dopo la nascita e per un paio di mesi, egli fu
alimentato
tranquillamente con latte materno; poi, esaurito
questo,
si dovette usare latte di altra natura (vaccino,
vegetale, chimico…).
E proprio qui cominciarono i problemi...
Il bambino infatti, già a partire
dal mese di ottobre, iniziò a
manifestare le prime allergie a
questi diversi alimenti,
con disturbi ricorrenti a livello
digestivo e dermatologico,
e con fenomeni paralleli di
agitazione e di insonnia.
Nel corso dei primi mesi vi
furono anche alcune crisi più acute,
sempre per le stesse patologie,
con ricoveri
d’urgenza all’Ospedale di
Vigevano.
A partire poi dal mese di gennaio
e in base alle analisi compiute,
si fecero diversi tentativi per
cercare di individuare la dieta più efficace
E in tal modo si arrivò al mese
di giugno del 1999...
Il 15 giugno ci fu un ennesimo
ricovero al Pronto soccorso
di Vigevano, per inappetenza quasi
completa da 3 giorni
e grave insonnia. Fu detto ai
genitori di stare attenti
perché la situazione poteva
precipitare, nel qual caso sarebbe
stato necessario portarlo di
nuovo in ospedale per
alimentarlo con delle flebo.
Ed è a questo punto che accade l’inimmaginabile…
Il lunedì 21 giugno la mamma,
seguendo una trasmissione
su "Canale 5", sente
parlare per la prima volta di Madre Speranza
e dell’Acqua di Collevalenza.
Immediatamente si informa
presso la suocera, la quale le
dice che suo fratello Sacerdote
si trova proprio a Collevalenza
per un Corso di Esercizi spirituali.
Questi, allertato dai suoi
familiari, non solo si procura l’Acqua
del Santuario, ma si sofferma più
volte in preghiera presso
al tomba di Madre Speranza,
dicendole con tutto il
cuore: "Adotta questo
bambino, perché ha bisogno di te!».
Il sabato 26 giugno il pro-zio
Sacerdote torna a Vigevano; e a partire
dal lunedì 28 la mamma inizia a
somministrare
al bambino l’Acqua del Santuario.
Il mercoledì 30 giugno la mamma porta il bambino nel
parco
del paese; e qui si incontra con un personaggio a dir
poco
misterioso il quale, dopo averle fatto alcune domande
molto
mirate, dice alla signora: che adesso il bambino aveva
trovato
la sua nuova mamma; e che, in occasione del suo primo
compleanno,
non temessero di fare una grande festa, perché il
bambino ormai era guarito.
Queste parole hanno il potere di sconvolgere la mamma
e tutta
la famiglia del bambino; ma anche di convincerli che
stava succedendo qualcosa di grande. E infatti,
proprio durante
la festa di domenica 4 luglio 1999, sotto gli
occhi increduli
dei genitori e degli altri parenti, si compie il
miracolo: il bambino
accetta quello che i familiari gli vanno offrendo e
mangia
di tutto (pasticcini, salatini, pizzette e torta
finale...),
e si mostra affamato, contento e vivace…
A sera i parenti se ne vanno… e
arriva il momento della verità.
I genitori lo scrutano con il
cuore in gola, per capire come
reagirà a tutto quel cibo
proibito che ha ingerito: loro non
chiudono occhio per tutta la
notte; il bambino invece non
batte ciglio e dorme
saporitamente fino al giorno dopo…
E dal mattino successivo egli
riprende a consumare, come se nulla fosse,
tutti quei cibi che fino a poco
prima lo avrebbero – per così dire – avvelenato.
Dunque, il bambino era veramente
guarito, così come
aveva predetto quel misterioso e
affascinante personaggio
dagli occhi color azzurro chiaro
– appunto, il colore del cielo
e dell’acqua –, incontrato nel
parco qualche giorno prima!
Si trattava, per dirla con gli
stessi termini scientifici usati
dai Periti della Santa Sede, di
«una guarigione molto rapida,
completa e duratura da
intolleranza alimentare
multipla alle proteine, non
spiegabile "quoadmodum"».
L’esame del miracolo e
il Decreto finale
Ed eccoci all’esame – per la verità, laborioso – del
suddetto miracolo. In principio c’è stata l’inchiesta
diocesana,
svoltasi a Vigevano due anni dopo il fatto,
dal 25 maggio al 16 luglio 2001; e i cui atti
sono stati dichiarati
validi dal Dicastero delle Cause dei Santi, con
decreto del 25 gennaio 2002.
Dopo lo studio previo dei Periti
d’ufficio e alcune integrazioni
della Postulazione, il caso è
stato finalmente discusso in
Consulta Medica il 1° aprile
2004, ma all’unanimità (5 su 5)
è stato giudicato insufficiente:
si sarebbe trattato di una intolleranza
alimentare, superata in modo
scientificamente spiegabile.
A questo punto la Causa si è
fermata, ma non la Postulazione.
Questa infatti, per la fine del
2007, presentava altra
documentazione e altri pareri di
illustri specialisti in materia,
miranti soprattutto a far
risaltare il carattere improvviso
della guarigione; chiedendo, tramite il Postulatore
P.
Romualdo Rodrigo oar, di essere ammessi a una
seconda
Consulta medica.
E durante il 2010, un Perito
d’ufficio riprendeva in mano il
tutto e svolgeva anche
diversi esami sul protagonista
ormai dodicenne.
Il 14 giugno 2012 superato
dunque l’esame scientifico dei Medici,
rimaneva ancora la valutazione
spirituale dei Consultori Teologi,
emersa con voto affermativo e
unanime (7/7) nel Congresso
del 17 novembre 2012; e la
decisione ufficiale dei Cardinali
e degli altri Vescovi, espressa
nel Congresso del 18 giugno 2013.
Si approdava così, dopo tante peripezie processuali,
al Decreto per la Beatificazione della Venerabile
Madre Speranza Alhama Valera, firmato – con il consenso
di Papa Francesco – dal Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi, il Cardinale Antonio Amato SDB,
il 5 luglio 2013.
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