VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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domenica 12 maggio 2013

Dialogare con Dio.


Perchè la nostra preghiera sia un dialogo con Dio.
Questa è una cosa fondamentale, che dobbiamo imparare.
In una con­versazione, diciamo qualcosa, poi ascoltiamo
quello che il nostro interlo­cutore ci dice, poi diciamo ancora
qualcos'altro e ascoltiamo quello che l'altro ribatte.
Allora, la preghiera deve essere un'alternanza di ascolto,
di discorso e ancora di ascolto.
Il pericolo è che la preghiera si tramuti in un monologo,
perché significa che allora esprimiamo le nostre esigenze,
che chiediamo di essere esauditi e che non ascoltiamo
tutto quello che Dio deve dirci.
Lui ha qualcosa da dirmi? Che cosa vuole da me?
Se non ascol­tiamo Dio, corriamo il pericolo che anche la
nostra preghiera diventi un ostacolo sul nostro cammino verso Dio.
Pensate alle parole di Gesù, quan­do disse: "Non parlate solamente,
dicendo tante parole, come fanno i pagani".
Non ci ha proibito di parlare nella preghiera, ma ha voluto
dirci di ascoltare quello che Dio ha da dirci.
Succede spesso che ci comportiamo come i bambini quando
chiedono qualcosa che non è affatto bene per loro.
Se ascoltiamo la volontà di Dio, allora la preghiera diventa
una conversazione, un vero dialogo.
Se qualcu­no si dovesse chiedere, a questo punto,
come si fa a capire qual è la volontà di Dio,
dovremmo rispondergli di leggere la Bibbia e, poi,
di sco­prirlo ancora attraverso la preghiera e di portare
con sé il segreto della volontà di Dio.
Questo accade anche quando proviamo ad ascoltare e a parlare.
Sappiamo bene che quando parliamo con qualcuno che amiamo,
qualcuno che accettiamo, qualcuno che ci piace, allora la
discussione è fatta col cuore.
Certamente vi è successo, come succede a tutti, di parlare con
qualcuno che non amate, non accettate o che, per un
motivo o per un altro, vi dà ai nervi.
In quel caso possiamo anche parlare di cose veramente
intelligenti, ma le rifiutiamo col cuore.
Situazioni simili ci stancano; parlare con chi non amiamo
o con chi non ci ama è molto stancante e dopo cinque minuti
ne abbiamo già abbastanza; invece, con chi si ama si può
parlare per ore e, facendolo, si prova sollievo e ci si rilassa.
Ecco perché la Madonna ci ha detto che con la preghiera
si riesce a superare la stanchezza, sia fisica che emotiva,
ma soprattutto si riescono a sopportare le cose che più ci pesano.
In questo modo, una conversazione con Dio ci dà sollievo,
ci dà la calma che porta alla pace.
Allora, diventa comprensibile perché tanta gente oggi non
trova più un significato nella propria esistenza,
perché tanta gente si suicida o perché tanta gente si abbandona
all'alcolismo o alla tossicodipendenza.
Ciò avviene perché il nostro intimo, la nostra anima non
riesce ad espri­mersi, perché è soffocata o annientata nel
suo estremo bisogno di ascolto.
E per questo che abbiamo bisogno di conversare con Dio.

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