VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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domenica 22 giugno 2014

Ed eccoci ad una grande Festa con;

Il dono della Presenza del Maestro
*                  Che strana festa il Corpus Domini...!
*                  Un momento in cui facciamo il punto della nostra fede,
confrontiamo le nostre piccole comunità e le nostre
piccole eucarestie al grande sogno di Dio.
Già: la Messa. Che ne abbiamo fatto?
Serve quasi a identificare il cristiano "buono", come se
quell'andare a Messa fosse, in fondo in fondo l'unica
cosa che caratterizza la nostra fede.
O, ancora, i molti, troppi amici che si definiscono "credenti
e non praticanti", come se qualcuno potesse dire "sono
innamorato non praticante della mia ragazza ...".
Quanti pensieri! Quanta amarezza sulle labbra.
Sì, amici, dobbiamo percuoterci il petto, sinceramente una
volta tanto, abbiamo gettato le perle ai porci, abbiamo
strappato la tunica, abbiamo banalizzato l'immenso dono
di Dio: la sua presenza.
La festa di oggi è lì a ricordarci che Gesù ha scelto di stare
in mezzo a noi in maniera concreta, visibile, tangibile.
Là dove una comunità si raduna e prega insieme al proprio
pastore, per la potenza dello Spirito il Signore si fa cibo.
Che ci crediamo o no, che lo vogliamo o no, ancora il Signore
si dona, si offre, si fa pane spezzato per la nostra vita.
Più della manna nel deserto, più del pane moltiplicato
a Cafarnao, Gesù ci ripete che la sua carne è vero cibo
e il suo sangue vera bevanda.
Il dono inaudito della presenza di Dio, la possibilità concreta,
reale, di "nutrirci" di Dio, di essere assimilati a Lui
("Chi mangia di me vivrà per me!"),
dimora troppo spesso ignorato nelle nostre comunità.
Allora permettetemi di guardarmi intorno e dentro e di
dire alcune cose che abitano il mio cuore.
Vedete: il problema non è che la Messa è troppo lunga
o i canti inadatti, anche se, è bene ricordarlo, dovremmo
dare il massimo perché le nostre liturgie siano belle e vivaci.
Credo che il problema vero sia la nostra poca fede.
Non importa se la predica (spesse volte!) è lunga, o noiosa
o lontana dalla mia vita.
Il fatto è che noi veramente non crediamo che Dio venga e ci
dia appuntamento.
Che fare? Crescere nella fede, anzitutto.
Ogni volta che ci prepariamo a partecipare all'Eucarestia,
attendere questo momento come l'inizio della settimana,
la chiave di volta.
Per fare questo dobbiamo ancora lavorare molto: nei paesi,
dove troppo spesso la pressione sociale imbalsama il Vangelo
(conosco gente che non fa la comunione troppo spesso perché
sennò poi la gente pensa che sia bigotto!), avendo il coraggio
di mettere Cristo al centro.
Nelle nostre città, dove l'assemblea è spesso anonima, avendo
il coraggio di appartenere alla comunità, di sentirsi bene
accolti, attesi, riconosciuti.
E' finito (grazie a Dio!) il tempo della presenza per non
sfigurare davanti al prete.
No: partecipare all'Eucarestia (ho detto: "partecipare"
non "stare parcheggiati"), significa mettersi in gioco,
in un atteggiamento di accoglienza e di fede.
Certo allora le nostre comunità dovranno riappropriarsi
della celebrazione: che la Messa parli di Dio!
Nell'attenzione ai gesti, all'ambiente, alle parole, ai canti,
ai segni, nel silenzio, nel desiderio della preghiera...!
Tutto dovrebbe parlare di Dio.
E per voi preti l'esigenza di lasciarvi cambiare dalla Parola,
renderla comprensibile e piacevole.
Parlare di Cristo prima delle esigenze morali, raccontare,
voi che avete avuto la gioia di seguirlo, del suo fascino e della
sua pienezza, più che di sottolineare astratti concetti teologici.
Abbiamo bisogno di riscoprire la freschezza e la gioia del ritrovarsi
a celebrare la misericordia di Dio, a riempire la nostra bisaccia
così che nessuno esca a mani vuote dalle vostre liturgie.
Quel gesto di Gesù che-in obbedienza al Rabbì e
al suo "Fate questo in memoria di me"-riproponete ogni domenica,
è uno squarcio aperto nel petto di Dio, la possibilità di accostarci
con verità e misura alla grande tenerezza del Signore.
Riscopriamo questo immenso dono!
Santa Domenica del Corpo e Sangue di Cristo a tutti voi.

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