VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

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lunedì 21 maggio 2012

Il Pozzo e l'Acqua del Santuario

Il Pozzo e l’Acqua del Santuario,
la minaccia del nemico.
Si può dire che il piccolo paese
di Collevalenza, nella sua storia,
abbia sempre sofferto per la
mancanza di acqua potabile;
e in quegli anni il Comune di Todi
cercava di supplire con erogazioni
periodiche a mezzo di autobotti.
In questo contesto, la volontà
divina in merito al Pozzo e alle
Piscine si fece esplicita;
si era agli inizi dell’anno 1960.
Le circostanze vengono egregiamente descritte dalla Segreteria Generale delle Ancelle dell’A.M:
“Nostra Madre (Madre Speranza), ha ricevuto
l’ordine di realizzare alcune Piscine per il bagno dei malati e le è
stato indicato (dal Signore), il punto dove troverà l’acqua necessaria.
Nostra Madre, sempre fedele ai comandi di Colui che non sbaglia,
ne dà ordini in maniera vana, si dispone ad iniziare un pozzo
lì dove le è stato detto che troverà l’acqua, cioè a fianco
della futura; Basilica dell’Amore Misericordioso,
tra questa e la futura; Casa della Giovane.
Più oltre prosegue: “Al nemico del bene” urta che si progettino
delle piscine per il bagno dei malati (la qual cosa fa ben
comprendere come queste piscine produrranno tanto del bene),
e contrasta in ogni modo a nostra Madre a causa del pozzo,
e la minaccia dicendole che se farà uso della trivella, la romperà;
che romperà tutte quelle che verranno portate e non ce
ne saranno a sufficienza in tutta l’Umbria”.
E in effetti l’escavazione del Pozzo, fu a dir poco snervante,
sia per la profondità che si dovette raggiungere (122 metri),
sia per la serie, umanamente inspiegabile, di complicazioni
meccaniche e tecniche che si verificarono; per la Madre Speranza,
poi, si aggiunsero numerose vessazioni del maligno.
I lavori dell’intero progetto durarono precisamente 10 mesi;
dal 1° Febbraio al 1° Dicembre del 1960, giorno in cui fu istallata sull’apposita colonna la statua in marmo di Maria Mediatrice,
nel piazzale delle Piscine.
Si iniziò la perforazione del Pozzo con una trivella a mano,
azionata da uno dei Religiosi, con la quale si raggiunse
la profondità di 9 metri.
Successivamente, ai primi di Marzo, si conferì l’incarico ad
un’impresa locale la quale, dopo aver anch’essa adottato
una trivella (spezzatasi a 12 Metri di profondità),
proseguì fino a 23 metri realizzando un (pozzo romano).
Non potendo proseguire oltre con tale tecnica, ai primi di Aprile,
ci si accordò finalmente con una ditta specializzata,
la ditta Guido De Togni di Isola della Scala (VR).
Quando il dubbio iniziava già a serpeggiare anche in casa
e i commenti di molti all’esterno si facevano malevoli,
nel pomeriggio del 6 Maggio, la sonda di perforazione,
dopo essere rimasta bloccata in profondità per un
po’ di tempo, finalmente e inspiegabilmente si libera,
e incontrò un’abbondante falda acquifera a 92 metri;
fu una liberazione.
In quella occasione la Madre Speranza, andata in estasi
presso il Pozzo, pronunciò parole di commosso
ringraziamento e di fiduciosa implorazione.
Altre falde acquifere furono trovate a 114, 120 e 122 metri.
Meno problematiche, invece, fu la realizzazione delle Piscine,
progettate dall’architetto Julio Lafuente, iniziate le fondazioni
il 22 Agosto, tutto fu ultimato per il 1° Dicembre di quello
stesso anno, il 1960.
In questi 10 mesi, tante cose sono accadute attorno alla
realizzazione di quest’opera, alcune inspiegabili, altre divertenti,
ma tutte indicano quanto il male non abbia mai dato tregua
a Madre Speranza, cercando in tutti i modi di far fallire l’opera;
da qui si capisce quanto lui sapeva il bene che avrebbero
fatto all’umanità.
Madre Speranza diceva però, attenzione che l'acqua è acqua,
è un bene prezioso ed un dono del Signore, da sollievo al
corpo e salute all'anima, ma non bisogna credere che sia
miracolosa, può avvenire anche che si verifichi una grazia,
la quale avviene sempre attraverso la fede e la preghiera,
il bere l'acqua o fare l'immersione nelle vasche è un segno
di umiltà e di amore verso colui che ci ha fatto questo dono. 

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