VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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giovedì 21 aprile 2011

Gesù è Risorto, non cerchiamo tra i morti il Vivente.

Ci sono delle giornate inaspettate, sorprendenti,
magari non attese, ma che ti si impongono per i
fatti che vivi, che ti vedono protagonista di qualche
evento e ti restano sempre nella memoria, perchè
costituiscono un punto di non ritorno della tua vita.
Celebrazioni, incontri, colpi di fulmine, patti tra
amici, vittorie sportive in gare nelle quali avevi
messo anima e corpo, fatti dolorosi che ti hanno
costretto ad aprire gli occhi.
Giovanni e Pietro, i due apostoli che la mattina
della Risurrezione corrono all'impazzata dalla
Santa Sion ai giardini presso il Calvario,
da dove si erano allontanati tre giorni prima
con il cuore a pezzi, e dove avevano lasciato
Gesù nella tomba, non dimenticheranno mai
la scena; la pesante pietra posta come sigillo
a una tomba non improvvisata, ma ben preparata
per un nobile, ribaltata, cioè non solo scardinata,
ma divelta e piombata pesantemente a terra.
Che cosa era successo?
Chi aveva violato la tomba di Gesù?
Chi aveva potuto scardinare la pesante pietra tombale?
Dentro il suo corpo non c'è più, c'è solo la sindone
e le bende schiacciate su loro stesse, come se
dall'interno il corpo martoriato di Gesù si fosse
volatilizzato.
Tre verbi segnano un passaggio epocale della
storia; entrarono, videro e credettero.
In quella tomba ci hanno fatto dei passi
incerti, hanno fatto girare gli occhi, hanno palpitato,
con il loro cuore, hanno provato curiosità, stupore,
si sono fatti domande.
Quel buco freddo era diventato ancora più freddo,
non abitato, anche solo da un corpo freddo nel gelo
della morte, ma oggetto di amore e di future cure,
come speravano di poter fare le donne.
La vista ha fatto tutti i fotogrammi possibili e li
ha stampati nella memoria.
Ma quanta fatica!
Però la cosa più grande che fanno Giovanni e
Pietro è di credere.
Credettero, si abbandonarono in Dio, gli
aprirono il cuore, a Lui che aveva risuscitato Gesù,
e si sono fatti abbracciare da Lui, si sono lasciati
avvolgere dalla sua luce, dalla sua fedeltà e ne
hanno provato felicità e ricavato forza inaudita,
la forza della futura predicazione e del martirio,
della testimonianza fino al sangue.
Era iniziata una nuova era, l'era dei risorti.
Coraggio allora, facciamo anche noi come loro,
abbandoniamo il sepolcro, andiamo al giorno
dopo il sabato per incontrare il Risorto,
lasciamoci incontrare, toccare, riempire il
cuore della gioia dei risorti.
A tutti voi amici, voglio donarvi il mio
augurio speciale in questa Santa Pasqua,
che possiate veramente incontrare
Gesù Risorto con affetto una
serena e Santa Pasqua di Resurrezione
da Fausto e Bertilla.

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