camminare nella
perfezione è l'irriflessione, il lasciarsi trascinare
dall’impulso del momento,
dalla passione, dall’abitudine e dal capriccio.
Prima di agire dobbiamo fermarci a riflettere e
vedere se ciò che
stiamo per fare è gradito a Dio, se ciò che ci
muove ad agire è il
suo amore, il desiderio della sua gloria; e non
piuttosto il desiderio
della nostra gloria, l’attaccamento all’onore, alla
vanità, ecc.
Teniamo ben presente che la fretta febbrile è un
grande ostacolo
per camminare verso la perfezione, poiché produce
una tensione
troppo forte che consuma inutilmente corpo ed anima
ed espone
al pericolo di deviare verso il male.
È necessario agire con riflessione, calma e
moderazione.
Viviamo sempre uniti al buon Gesù, procurando di
imitare le sue virtù,
specialmente l’umiltà. Preghiamolo di aiutarci a
praticare in ogni momento
l’umiltà del cuore e di accendere in noi l’amore a
Dio,
che ci porta al disprezzo di noi stessi.
La cosa più efficace per avanzare nella perfezione
è l’accettazione serena
e cordiale di tutte le pene e le croci che Dio
crede bene inviarci,
convinti che le tribolazioni e le sofferenze sono
una dimostrazione
certa che Dio ci ama e desidera purificare le
nostre anime.
La persona che crede di poter arrivare alla
perfezione senza impegnarsi
ad acquistare lo spirito di umiltà, senza preghiera
e sacrificio, vive in errore.
Dopo non molto tempo la si sentirà esclamare:
"Sono stanco della
lotta della vita; io non posso avanzare nella
perfezione, è inutile che
mi sforzi; non è per mancanza di proposito perché
tanto
più faccio, tanto peggio mi trovo".
Dovrebbe invece ricorrere a Lui e con fiducia
filiale chiedergli perdono.
Pieno di fede e di amore deve dirgli:
"Castigami, Gesù mio,
per i miei peccati, ma salvami per il tuo amore e
la tua misericordia".
Madre
Speranza
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