VIAGGIAMO SULLE ALI DELLA MISERICORDIA

Il nostro intento e' quello di condividere l'amore del Signore e la maternità di Maria che hanno per tutti noi anche attraverso l'organizzazione di pellegrinaggi al santuario dell'Amore Misericordioso e da alcuni anni anche a Medjugorje.



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venerdì 27 settembre 2013

Sommacampagna 27 Settembre 2013.
Buon giorno amici, qualcuno mi ha chiesto perché
non metto più il Vangelo del giorno sul blog e sul mio
profilo facebook, non mi sono stancato, tranquilli,
semplicemente perché siamo andati in pellegrinaggio
a Roma questa settimana, siamo ritornati proprio ieri
sera tardi, oggi però mi preparo alla partenza per il
Santuario dell’Amore Misericordioso a Collevalenza,
perciò troverete il Vangelo giornaliero da Lunedì prossimo.
Pellegrinaggio a Roma, incontro con il Papa Francesco in
piazza San Pietro Mercoledì 25 Settembre 2013, troppo bello,
una gioia indescrivibile, emozione a volontà, grida,
applausi e tante lacrime di commozione al suo passaggio,
(noi ringraziamo il Signore per la grande fortuna che abbiamo
avuto perché è passato due volte davanti a noi), la fatica che
abbiamo fatto con la levataccia è stata ampiamente ricompensata.
Non pensavo di poter avere un’emozione così grande,
(di Papi ne ho visto parecchi; Giovanni Paolo 2° 
a Colfiorito in Umbria,
Benedetto 16° addirittura ho potuto stringergli la mano,
ma questa volta l’emozione ha superato tutte le altre,
perché mi sono chiesto?
Forse perché è persona umile, forse perché parla in modo
che anche noi ignoranti riusciamo a capire il suo messaggio
semplice, impastato di semplicità, di amore, di tenerezza
e di fiducia nel Signore che lo ha voluto a guidarci nel
nostro cammino di fede.
In quei momenti di commozione, mi sono venute in mente
le critiche che alcuni media gli hanno rivolto, bè, credo proprio
che io che sono ignorante ho una bella compagnia,
perché Papa Francesco quello che fa, compresi i  suoi gesti,
li fa veramente con amore, è possibile ad una persona che
fa tutto con amore muovergli qualche critica? No amici,
se lo facciamo non sappiamo cosa vuol dire amare.
Ringrazio tutte le persone che hanno condiviso con me
questa bellissima esperienza, che è stato grazie alla loro
presenza se abbiamo potuto avere questa grande opportunità,
grazie della vostra fiducia, della disponibilità e della vostra 
amicizia, spero che rimanga nei nostri per sempre.
Con affetto vi abbraccio tutti e vi porto nel cuore,
Fausto e Bertilla Bronzati.  
PS, le foto le metto appena mi arrivano,
il filmato mi arriva fra 10 giorni circa.  

Ed eccovi la catechesi del Santo Padre.
 Nel “Credo” professiamo che “la Chiesa è unica e questa
Chiesa è in se stessa unità.
Ma se guardiamo alla Chiesa Cattolica nel mondo scopriamo
che essa comprende quasi 3.000 diocesi sparse in tutti
i Continenti: tante lingue, tante culture! Eppure le migliaia
di comunità cattoliche formano un’unità”.
Così è iniziata la catechesi di questa mattina di
Papa Francesco, in occasione
In realtà, ha spiegato il Pontefice, “unità nella fede,
nella speranza, nella carità, unità nei sacramenti, nel
ministero” sono come “pilastri che sorreggono e tengono
insieme l’unico grande edificio della Chiesa.
Dovunque andiamo, anche nella più piccola parrocchia,
nell’angolo più sperduto di questa terra, c’è l’unica Chiesa;
noi siamo a casa, siamo in famiglia, siamo tra fratelli e sorelle.
E questo è un grande dono di Dio!”.
Dunque, “la Chiesa è una sola per tutti. Non c’è una Chiesa
per gli Europei, una per gli Africani, una per gli Americani,
una per gli Asiatici, una per chi vive in Oceania,
ma è la stessa ovunque”.
È “come in una famiglia: si può essere lontani, sparsi
per il mondo, ma i legami profondi che uniscono tutti
i membri rimangono saldi qualunque sia la distanza”.
Il Papa ha ricordato l’esperienza della
dove malgrado la presenza di ragazzi di culture diverse,
“c’era una profonda unità”.
Il Pontefice ha quindi posto delle domande: “Sono di quelli
che ‘privatizzano’ la Chiesa per il proprio gruppo,
la propria Nazione, i propri amici?”.
“È triste – ha detto a braccio – trovare una Chiesa privatizza
per questo egoismo e questa mancanza di fede. È triste”.
E ancora altre domande: “Quando sento che tanti cristiani
nel mondo soffrono, sono indifferente o è come se soffrisse
uno di famiglia?
Quando penso o sento dire che tanti cristiani sono perseguitati
e danno la vita per la propria fede, tocca il mio cuore questo?
Sono aperto a quel fratello o sorella della famiglia che sta
dando la vita per Gesù Cristo? Preghiamo gli uni per gli altri?”.
Poi una domanda, alla quale il Papa ha invitato a non “rispondere
a voce alta, ma solo nel cuore”: “Quanti di voi pregate per
i cristiani che sono perseguitati?
Ognuno si risponde nel cuore. Io prego per quel fratello
e quella sorella che si trova in difficoltà per
difendere la sua fede?”.
Per Francesco, “è importante guardare fuori dal proprio
recinto, sentirsi Chiesa, unica famiglia di Dio!”.
Ma non basta: “Purtroppo – ha affermato -, noi vediamo
che nel cammino della storia, anche adesso, non sempre
viviamo l’unità. A volte sorgono incomprensioni, conflitti,
tensioni, divisioni, che la feriscono, e allora la Chiesa non
ha il volto che vorremmo, non manifesta la carità,
quello che vuole Dio”.
Per il Santo Padre, “siamo noi a creare lacerazioni!
E se guardiamo alle divisioni che ancora ci sono tra
i cristiani, cattolici, ortodossi, protestanti… sentiamo
la fatica di rendere pienamente visibile questa unità.
Dio ci dona l’unità, ma noi spesso facciamo fatica a viverla”.
Allora, “occorre cercare, costruire la comunione,
educarci alla comunione, a superare incomprensioni
e divisioni, incominciando dalla famiglia, dalle realtà ecclesiali,
nel dialogo ecumenico”.
In realtà, “il nostro mondo, noi tutti abbiamo bisogno di unità,
di riconciliazione, di comunione e la Chiesa è Casa di comunione”.
Ricordando le parole di San Paolo ai cristiani di Efeso,
Francesco ha indicato cosa serve “per conservare l’unità”:
“Umiltà, dolcezza, magnanimità, amore!”.
Queste, ha affermato a braccio, “sono le vere strade della Chiesa”.
E ancora: “Un solo corpo, quello di Cristo che riceviamo
nell’Eucaristia; un solo Spirito, lo Spirito Santo che anima
e continuamente ricrea la Chiesa; una sola speranza,
la vita eterna; una sola fede, un solo Battesimo, un solo Dio,
Padre di tutti”.
Ecco “la ricchezza di ciò che ci unisce, non ciò che ci divide!”.
Di qui la necessità di un esame di coscienza: “Faccio crescere
l’unità in famiglia, in parrocchia, in comunità, o sono un
chiacchierone, sono motivo di divisione, di disagio?”.
“Ma – ha detto a braccio Francesco – voi non sapete il male
che fanno alla Chiesa, alle parrocchie e alle comunità le
chiacchiere: fanno male, feriscono. Un cristiano prima di
chiacchierare deve mordersi la lingua.
Sì o no? Questo ci farà bene perché la lingua si gonfia e
non può parlare e non può chiacchierare”.
Ancora: “Ho l’umiltà di ricucire con pazienza, con sacrificio,
le ferite alla comunione?”. Infine, “una domanda bella:
chi è il motore di questa unità della Chiesa?”.
“È lo Spirito Santo, che tutti noi abbiamo ricevuto nel
Battesimo e anche nel sacramento della Cresima – ha
risposto il Papa -.
La nostra unità non è primariamente frutto del nostro
consenso o della democrazia dentro la Chiesa o del nostro s
forzo di andare d’accordo, ma viene da Lui che fa l’unità
nella diversità, perché lo Spirito Santo fa armonia.
Nella Chiesa è un’unità armonica in tanta diversità di
culture, di lingue e di pensiero”. Per questo “è importante
la preghiera, che è l’anima del nostro impegno di uomini
e donne di comunione, di unità”.
Alla fine, il Pontefice ha invitato a pregare il Signore:
“Donaci di essere sempre più uniti, di non essere mai
strumenti di divisione; fa’ che ci impegniamo, come
dice una bella preghiera francescana, a portare l’amore
dove c’è odio, a portare il perdono dove c’è offesa,
a portare l’unione dove c’è discordia”.


martedì 3 settembre 2013

Messaggio della Madonna del 2 Settembre 2013 a Medjugorje

Il Messaggio che la Madonna ha dato a Mirjana 
il 2 Settembre 2013 a Medjugorje.
Cari figli, vi amo tutti. Tutti voi, tutti i miei figli, tutti 
voi siete nel mio Cuore. 
Tutti voi avete il mio amore materno e desidero 
condurre tutti voi alla conoscenza della gioia di Dio. 
Perciò vi chiamo. 
Ho bisogno di apostoli umili che con cuore aperto 
accolgano la Parola di Dio e aiutino gli altri a comprendere 
con la Parola di Dio il senso della loro vita. 
Per poterlo fare, figli miei, attraverso la preghiera ed il 
digiuno dovete imparare ad ascoltare col cuore ed imparare 
a sottomettervi. 
Dovete imparare a respingere da voi tutto ciò che 
vi allontana dalla Parola di Dio e ad anelare solo a 
ciò che ve la avvicina. Non temete: io sono qui, non siete soli! 
Prego lo Spirito Santo che vi rinnovi e vi rafforzi. 
Prego lo Spirito Santo affinché, mentre aiutate gli altri, 
anche voi stessi guariate. Lo prego affinché attraverso 
di Lui siate figli di Dio e miei apostoli.
La Madonna, poi, con grande preoccupazione ha detto:
Per Gesù, per mio figlio, amate coloro che Egli ha chiamato 
e anelate alla benedizione solo di quelle mani che Egli ha consacrato. 
Non permettete al male di prendere il sopravvento. 
Ripeto di nuovo: solo con i vostri pastori il mio Cuore vincerà! 
Non permettete al male di separarvi dai vostri pastori. Vi ringrazio.
La Madonna ha benedetto tutti i presenti e tutti gli oggetti portati.